mercoledì 19 agosto 2015

Truculenza democristiana

Sono sempre stati truculenti, con le zanne lunghe, gli artigli rapaci, perfino assassini in senso proprio, ma sempre vellutati. Nei modi, nell’eloquio, nella comunicazione o immagine. Sono da qualche tempo spregiudicati anche all’apparenza, si esibiscono nella loro vera natura: sono i nuovi vecchi-democristiani. Sono Schaüble e, dietro di lui, Merkel, Weidmann, Dobrink e numerosi altri tedeschi., Juncker, Djisselbloem e, in Italia, Renzi. Il rottamatore di Letta, e di mezzo mondo. Che appartiene al Pd, anzi ne è il capo, ma parla solo con i vecchi-nuovi democristiani, in Italia e in Europa: Merkel, Rajoy, Juncker, etc. Non con i socialisti, teoricamente del suo stesso partito: Hollande, Schulz, Gabriel.
E forse è qui l’origine della dissolvenza dell’Europa. Anche perché questi vecchi-nuovi democristiani sono così per non essere più quelli del vescovo, del Vaticano. I quali, non “avendo” più i voti, non gestendoli, più non contano. Per il Vaticano, anche col papa argentino, la pregiudiziale europea è fondamentale, l’Unione Europea. Per i vecchi-nuovi democristiani è solo uno dei luoghi del potere.
Ci sono evidenti incongruenze in Europa, nella guida politica, nella gestione delle istituzioni, a cui non si pone rimedio. E il motivo può essere questo: che per i Dc contano gli assetti di potere, dunque, in questa fase, la Germania. Non il buongoverno, non la soluzione dei problemi, non la scelta delle politiche migliori, ma il mantenimento del potere. Che per i democristiani d’Europa significa anzitutto il mantenimento del potere in Germania – c’è un partito-guida non dichiarato anche  per i Dc, come una volta c’era quello sovietico per i partiti Comunisti: nella guerra fredda, con la Germania divisa, era la Dc italiana, poi è diventata la Cdu-Csu tedesca.

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