lunedì 31 agosto 2015

“Živago” opera del Kgb non è male

Un’altra storia della pubblicazione di “Živago” ha Astolfo in “La morte è giovane”, romanzo in via di pubblicazione, a proposito di Vanni, un personaggio, onesto svizzero di Milano, che lascia il mondo con una deriva verso la reazione (“non si può stare con la tirannia” – lui diceva “con la stupidità” – “e pretendersi paladini della libertà”). Vanni, genio dell’editoria, socievole e solo, uno che si sorprendeva a dialogare con se stesso su irrisolvibili “problemi di base”, molto vicino a Feltrinelli all’epoca del romanzo, muore senza rimpianti se non uno:
Si può morire evidentemente per ragioni metafisiche. Vanni il suo telos limitò al whisky, doppio, liscio, il primo nella tarda mattinata, “allenta la voglia di cibo”, il secondo nel pomeriggio, “allenta la tensione”, la sera a volontà. Doveva sempre scrivere la storia dello “Živago”, della pubblicazione del romanzo. Non è andato oltre l’attacco: “Il 1956 è l’anno del Rapporto Krusciov, che fa scoprire ai comunisti, che non li sapevano, gli orrori di Stalin, mentre si preparano i “fatti d’Ungheria”, no-stro sedativo eufemismo. Per i comunisti che vanno a Mosca, Secchia, Robotti, Longo, Alicata, Spano, Rossanda, e per Suslov, Ponomariov, Serov, Breznev, è l’anno dello “Živago” trafugato. Questo è indice di sensibilità poetica, e può ascriversi a onore del comunismo sovietico.
“ - I comunisti non hanno capito che veicolo di propaganda era il romanzo. – Era sopraffatto dal rigurgito polemico, il fallimento indigerito: - Rossanda rimpiangerà di non aver fatto miglior uso della sua bellezza, quando scoprirà che la pubblicazione del romanzo fu opera del Kgb. – E qui si capisce il genio di Willi Münzenberg, che l’infamia rese eroica: di “Omaggio alla Catalogna”, che la fine dei compagni spiega in Spagna a opera degli stalinisti, non si vendettero in dieci anni le 1.500 copie della tiratura, benché alla fine del decennio Orwell fosse già autore acclamato della “Fattoria degli animali” - e la “Fattoria” s’era dovuta pubblicare alla macchia, T.S. Eliot aveva dubbi sulla “posizione politica” di Orwell, il poeta conservatore. Con Koestler Willi ci riuscì, di “Buio a mezzogiorno” comprò e distrusse la tiratura. “Živago” opera del Kgb non è male”. 

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