Si mobilitano le tv, il governo, gli studiosi,
con molti lamenti e deprecazioni, e poi per l’alluvione di Rossano – la “bomba d’acqua” – si stanziano
3,9 milioni. Cioè, con i ritardi topici della P,A,, niente, Il Sud serve solo
ad essere agitato contro se stesso.
Da
Faulkner a O’Connor, la letteratura del Sud degli Stati Uniti (Caldwell,
McCullers, Tennessee Williams) si connota per la violenza “gratuita” (improvvisa),
per il bizzarro, per il grottesco. Dunque, è una questione di paralleli: il Sud
degli Usa parte dalla Georgia, che non è molto più a Sud di Napoli.
Con
una differenza, però: il biblismo degli Usa, anche al Sud, anzi specialmente al
Sud. La Bibbia è la radice del realismo della letteratura del Sud, secondo
Flannery O’Connor: “Il genio ebraico nel rendere concreto l’assoluto ha
condizionato il modo di vedere le cose
della gente del Sud,. È questa una delle ragioni per cui il Sud è terra di racconti.
Quando la scrittrice
tenne una conferenza all’università di Notre Dame, nell’Indiana, la sala era
strapiena - “sono dovuti andare a prendere altre sedie”: “È saltato fuori che
ero l’oggetto di tanta curiosità per essere una scrittrice della «degenerazione
del Sud»”. Anche negli Stati Uniti il Sud è quello che ha perso la guerra.
Si
processa a Gioia Tauro Alfonso Annunziata, titolare del centro commerciale
omonimo, posto sotto sequestro, per associazione a delinquere di stampo mafioso,
con le locali cosche dei Piromalli. Trent’anni fa il primo centro Annunziata
fini bruciato subito dopo l’apertura. L’incendio era doloso ma non ci furono
colpevoli. Poi Annunziata ricostruì su un terreno di Pìromalli, secondo gli
inquirenti, affidando i lavori edilizi a imprese dei Piromalli, e oggi il
colpevole è lui. L’unico.
Il pentito è spesso un vendicativo - per
esempio i 28 pentiti contro Giacomo Mancini vent’anni fa, poi dissolti in
dibattimento. Che fa come dice un personaggio molto squalificato di Simenon,
“Il grande male”, 169: “«Perché, quando l’avete accusata»”, gli chiede il
giudice di una sua chiamata di correo, “«avete preteso che eravate suo
complice?» Gerard sorrise, molto a suo agio: «Sennò non sarei stato creduto!
Avevo sempre tempo, dopo, di ritrattare le mie dichiarazioni»”.
Sudismi\sadismi.
Col
direttore napoletano, il “Corriere della sera” non perde giorno per sprezzare
il Sud. O, in mancanza, il Mediterraneo: la Grecia, Malta, la Turchia, perfino
Costantinopoli. È l’odio-di-sé, o il tributo da pagare a Milano? Milano si servirebbe
meglio, in linea d massima, con informazioni vere. Ma è evidente che preferisce
sentirsi superiore, anche se di niente.
“Il
sogno dei Casamonica: controllare Gioia Tauro”, il porto. Questa il “Corriere
della sera” se l’è fatta sfuggire, ma le “Cronache del Garantista- Calabria”
no. Garantista di che?
I
Casamonica naturalmente volevano il porto insieme alle cosche dei Piromalli-Mulé
(Gioia Tauro) e Alvaro (Piana). Mancano i De Stefano, del gotha della
‘ndrangheta, il cui capoclan Paolo si è laureato in carcere e ora esce coi
benefici del caso.
In
Calabria ci sono solo due opere pubbliche importanti: il porto di Gioia Tauro e
la Salerno-Reggio Calabria. Entrambe odiate e calunniate. A opera degli stessi
calabresi.
La mafia
dell’antimafia
Quanti
mafiosi hanno consentito di non perseguire e neppure indagare i due
megaprocessi contro Contrada, condanna poi annullata dalla Corte europea, e
contro Andreotti? Contro Andreotti l’atto di accusa era di 120 mila pagine, ed
è finito nel nulla. Sono storie che, come tutto in questo millennio senza
memoria, sembrano remotissime, e invece sono di ieri, degli anni di Caselli
Procuratore Capo a Palermo e poi di Grasso. General manager della Procura
sempre lo stesso giudice dei due processi, Lo Forte. Un giudice già famoso perché
il suo capo Rocco Chinnici, quello che salta in aria nel film “La mafia uccide
solo d’estate”, lo considerava un intrigante, un maneggione democristiano. Lo
Forte che ora è Procuratore Capo a Messina, e vuole diventarlo a Palermo.
In Calabria è questa estate sotto
processo l’antimafia. La fondazione “Calabria etica” per avere distratto i
fondi a finanziare la campagna elettorale del suo presidente. E quella del
Museo della ‘ndrangheta per avere sottratto i fondi in dotazione, quasi un
milione di euro – se non altro, del Museo non si è fatto nulla. Lo stesso
giudice “tutto è mafia” Gratteri attacca ora l’antimafia professionale: le
litanie alle scuole, le letture imposte e guidate, le innumerevoli giornate
della legalità..
La
riserva di potere
Renzi parla ma taglia i fondi, gli
investimenti pubblici..
L’Anas sollecita si allinea, dichiarando
chiuso il cantiere della Salerno-Reggio Calabria, anche se mancano una
cinquantina di km. al completamento. ..
L’Anas ha nell’autostrada Salerno-Reggio un
enorme serbatoio di affari. L’unico anche, ora che le autostrade sono state privatizzate
Serbatoio di appalti, ristrutturazioni, rifacimenti.
Il Sud è contento perché l’autostrada
non può essere dichiarata autostrada, non avendo, seppure per poche decine di
km., la corsia di emergenza..
Omertà
Correlata dalla sociologia di caserma al
Sud, a un preteso sostegno delle popolazioni alla criminalità, contro la legge,
è pratica costante, invece, della corruzione, e cioè, più o meno, dei gruppi al
potere. Non un sentimento di popolo, di massa, etnico, ma uno degli artifici
sistematici del potere. È generale, per dire, a Roma, nel sistema ora
denominato Mafia Capitale, o degli appalti pubblici: che si dividono, tutti indistintamente, per fedeltà politiche
e in proporzione (“manuale Cencelli”) alla loro rappresentatività, alla loro
forza politica. Ai democratici quindi la fetta maggiore, ai berlusconiani o ai
leghisti una minore, e così via. O la pederastia in Inghilterra – come già
nella chiesa di Roma. Tutti sanno, compresi i Carabinieri, nessuno parla.
La sociologia di caserma ne fa un connotato
etnico nel quadro della squalifica del Sud. Dove il crimine non si persegue, se non per fatti eclatanti. Non
si previene, e in nove casi su dieci lo si lascia impunito. Il cittadino, che
ha urgenza di giustizia ma lo sa, deve solo abbozzare. La rassegnazione
all’assenza di giustizia gli inquirenti chiamano poi omertà.
leuzzi@antiit.eu
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