mercoledì 2 settembre 2015

L’Italia vinse a Caporetto

“Se volessi esprimermi paradossalmente, direi che Caporetto è stata una vittoria, e Vittorio Veneto una sconfitta per l’Italia”. Ma poi insiste: questo è vero anche fuori dal paradosso. Nella sventura e l’espiazione ci si purifica, mentre la vittoria esime dalla buona coscienza, promuove la menzogna, fa risorgere i cattivi istinti. Non una cronaca dal vero, un saggio. Anzi due saggi, due riflessioni pubblicate separatamente, per la sue casa editrice “La Voce, “Caporetto” nel 1919, “Vittorio Veneto” nel 1920. Una blague, uno scherzo.L’unica rievocazione seria della guerra resta quella di un altro volontario, giovanissimo, il futuro Curzio Malaparte, che, atteggiato quanto si voglia, ne diede la vera scena in “La rivolta dei santi maledetti”. L’unico testo sulla grande guerra che le celebrazioni hanno tralasciato.
Giuseppe Prezzolini, Dopo Caporetto-Vittorio Veneto, Storia e Letteratura, pp.144 € 12

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