Una proposta controcorrente, la virtù della discrezione,
“la bellezza senza rumore”, nell’epoca dello show-off, sia pure modesto, con
qualche ritocco su facebook. La “visibilità permanente” e la “sorveglianza generalizzata”
sono “un mondo spaventoso”, come non essere d’accordo col proponente? La
“rinuncia all’apparizione” è una giusta”politica dela dissidenza”, come no. E tuttavia,
è proprio vero che “le anime discrete sono la fondazione del mondo”? Probabilmente no, anzi sicuramente: la
discrezione è autocancellazione.
L’interlocutore attento, cortese, generoso è un
piacere, ma per se stesso? Godrà, come dice Zaoui, della “felicità per
sottrazione”. Ma affidandosi alla cancellazione, premio l’inesistenza. A meno
che non lo faccia alla maniera di Baudelaire, da dandy, che le fole delle metropoli amava per perdervisi, cioè per
distinguervisi. Lo stesso filosofo ha un ripensamento, presentando il suo libro
in traduzione: “Non si tratta di sparire del tutto, ma di poter scegliere
quando farlo. Salvo poi riapparire, magari quando si ha davvero qualcosa da
dire”. Dunque, il genere Nanni Moretti: “Mi si nota di più se…. (non mi faccio
notare)”?
Sono un centinaio di pagine di grande fascino,
con lo spessore dello studioso di Spinoza: la discrezione è sicuramente una
virtù, è il galateo che più non usa. Ma ci si mette da parte - seppure con una
punta baudelairiana, di snobismo e superiorità - con un retrogusto incerto Si può dire tutto il male della società sello
spettacolo e dell’apparire, della connessione permanente, del presenzialismo,
ma staccare la spina e sparire non è una rivolta e non è una difesa, è quasi
un suicidio. Nn nascondere nulla fino a
non avere nulla da mostrare, come vuole l’editore? Gli esempi, Kafka, Deleuze,
Virginia Woolf, Benjamin, non sembrano calzanti: è tutta gente che ha remato
molto..
Un’applicazione è tuttavia interessante: “Le politiche efficaci sono quelle discrete”, sostiene
Zaoui. Sembrerebbe il contrario, la politica suona la fanfara, con manifestazioni
oceaniche, comizi, feste, apparizioni costanti in tv. Ma Zaoui ha in mente un
caso ben preciso: la vuotaggine del partito Socialista, che in Francia ha vinto
le elezioni con slogan senza contenuti, e quindi non sa governare, che oppone
alla continua crescita del “neofascismo francese”, il Front National di Marine
Le Pen. Una crescita, rileva, frutto di un lavoro costante sul terreno,
ascoltando le persone, con una presenza capillare, diffusa e non vistosa. Sembrerebbe
di no, visto il successo di Grillo e di ogni altro che le spara grosse, ma
anche l’ipotesi del filosofo può valere – forse il successo di Grillo è di aver
battuto il terreno vergine della rete.
Pierre
Zaoui, L’arte di scomparire. Vivere con
discrezione, il Saggiatore, pp. 138 € 11
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