Dunque c’era
una relazione tecnica a Bruxelles due anni fa che rilevava i trucchi all’omologazione
dei diesel Volkswagen. Ma la commissione europea non ne fece niente. Senza
scandalo, è la maniera di agire a Bruxelles: le carriere le fa la Germania.
Neanche
il “Financial Times”, che ne dà notizia, si scandalizza. Ha chiuso l’edizione
tedesca dopo un decennio, ma le relazioni Berlino-Londra, grande
industria-grande finanza, restano eccellenti.
Giornalisti numerosi a Firenze per
Weidmann. Sono venuti anche da Milano e da Roma. Tutti molto rispettosi, quasi
devoti, di fronte al presidente della Bundesbank. Ne hanno paura: questo
Weidmnn porterà male?
Scoppia lo scandalo Volkswagen e Pino
Sarcina da Bruxelles ha infine spazio per dire sul “Corriere della
sera” quanto sono forti le lobby tedesche a Bruxelles. Ma in breve,
un colonnino appartato.
C’è grande
voglia dei periodici dell’auto, che sapevano ma non hanno detto nulla dei test
truccati Volkswagen, di tirare in ballo
la Fiat. Ci provano in tutti i modi, c’è nella circostanza un’offerta esplosiva
di siti specializzati bene informati. La Fiat non paga abbastanza?
“Olor de conclave, odore di conclave… gli amici argentini assicurano avesse sentito alcuni mesi prima”: Massimo Franco lo dà per certo nel suo libro sul papa. Alcuni mesi prima, va aggiunto, di una dimissione che fu del tutto inaspettata. Un “golpe annunciato”, una congiura ben riuscita?
In Vaticano, che il papa vuole sentina
di tutti i vizi? O non fuori del Vaticano?
Il sindaco di Roma Marino se n’è andato
in America per incontrare il Papa. Va a incontrarlo a
Filadelfia, dove il papa celebra un raduno sulla famiglia. Lo vuole sfidare a
duello?.
Marino non ha fatto molto in due anni e
mezzo o tre. Ma vuole assolutamente privatizzare l’Ama, l’azienda della
nettezza urbana romana. Vuole appestare la città?
Sulla privatizzazione dell’Ama Marino si scontra
col vice-sindaco e con l’assessore alla stessa Ama, che ha appena nominato. Ma lui, almeno,
si diverte?
Paolo Rumiz, scrittore fine, fa venire
voglia al ministro Franceschini di “aprire” la via Appia al turismo. Come se
adesso fosse chiusa. A meno che non voglia chiudere l’Appia, cosa inutile e
irrealizzabile. Chiuderla non si può, e chi vuol farsela a piedi non ha che da
mettersi in marcia, come Rumiz. Ma cosa non farebbe questa politica per un titolo
di giornale.
Salvare l’Archivio di Stato, che invece
vegeta nell’abbandono, e costerebbe molto meno, questo non viene in mente al
ministro Franceschini. Che pure ne avrebbe l’obbligo.
Franceschini è quello che come progetto culturale
Colosseo vuole ricostruirvi l’arena e far i “giochi” dei gladiatori.
Dell’Utri è detenuto nel carcere di massima
sicurezza di Parma. Lo stesso dove è rinchiuso Riina. Poi dice che la giustizia
non è oculata.
La Mini Bmw si propaganda dicendo al conducente
che si sente poco bene e ha provveduto ad avvisare il Servizio Riparazioni.
Così uno si trova il meccanico tra i piedi perché così ha deciso la macchina.
E c’è chi paga per questo optional. Poi
dice che li truffano col diesel.
Dopo avere controllato per anni il caffè
dei dipendenti pubblici, e i cartellini ai tornelli, le Finanze e la Corte dei conti
si sono accorti quest’anno che un enorme giro di denaro, quattro miliardi in sei
mesi, viene intascato dagli stessi con varie creste – o non intascato, a favore
di parenti e amici. Cose che tutti hanno sempre saputo. Acquisti, appalti, affitti
pagati a tre-quattro volte il prezzo di mercato, affitti non riscossi, non è
nemmeno difficile arricchirsi con la Pubblica Amministrazione.
La corruzione è diffusa, ma forse solo
perché è generale.
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