sabato 26 settembre 2015

Ombre - 285

Dunque c’era una relazione tecnica a Bruxelles due anni fa che rilevava i trucchi all’omologazione dei diesel Volkswagen. Ma la commissione europea non ne fece niente. Senza scandalo, è la maniera di agire a Bruxelles: le carriere le fa la Germania.

Neanche il “Financial Times”, che ne dà notizia, si scandalizza. Ha chiuso l’edizione tedesca dopo un decennio, ma le relazioni Berlino-Londra, grande industria-grande finanza, restano eccellenti.

All’Osservatorio Giovani-Editori il presidente  della Bundesbank Weidmann tiene una conferenza a Firenze. Al termine incontra i giornalisti. Domanda: “Come valuta l’aumento dell’acquisto di titoli pubblici da parte della Bce (l’aumento del quantitative easing, da Weidmann avversato)? “Non è stato ancora annunciato”. Invece è stato annunciato, dal presidente della Bce Draghi. Ma nessuno lo ricorda.

Giornalisti numerosi a Firenze per Weidmann. Sono venuti anche da Milano e da Roma. Tutti molto rispettosi, quasi devoti, di fronte al presidente della Bundesbank. Ne hanno paura: questo Weidmnn porterà male? 

Scoppia lo scandalo Volkswagen e Pino Sarcina da Bruxelles ha infine spazio per dire sul “Corriere della sera” quanto sono forti le lobby tedesche a Bruxelles. Ma in breve, un colonnino appartato.

C’è grande voglia dei periodici dell’auto, che sapevano ma non hanno detto nulla dei test truccati Volkswagen, di tirare in ballo la Fiat. Ci provano in tutti i modi, c’è nella circostanza un’offerta esplosiva di siti specializzati bene informati. La Fiat non paga abbastanza? 

Olor de conclave, odore di conclave… gli amici argentini assicurano avesse sentito alcuni mesi prima”: Massimo Franco lo dà per certo nel suo libro sul papa. Alcuni mesi prima, va aggiunto, di una dimissione che fu del tutto inaspettata. Un “golpe annunciato”, una congiura ben riuscita?
In Vaticano, che il papa vuole sentina di tutti i vizi? O non fuori del Vaticano?

Il sindaco di Roma Marino se n’è andato in America per incontrare il Papa. Va a incontrarlo a Filadelfia, dove il papa celebra un raduno sulla famiglia. Lo vuole sfidare a duello?.

Marino non ha fatto molto in due anni e mezzo o tre. Ma vuole assolutamente privatizzare l’Ama, l’azienda della nettezza urbana romana. Vuole appestare la città?

Sulla privatizzazione dell’Ama Marino si scontra col vice-sindaco e con l’assessore alla stessa Ama, che ha appena nominato. Ma lui, almeno, si diverte?
 
Paolo Rumiz, scrittore fine, fa venire voglia al ministro Franceschini di “aprire” la via Appia al turismo. Come se adesso fosse chiusa. A meno che non voglia chiudere l’Appia, cosa inutile e irrealizzabile. Chiuderla non si può, e chi vuol farsela a piedi non ha che da mettersi in marcia, come Rumiz. Ma cosa non farebbe questa politica per un titolo di giornale.

Salvare l’Archivio di Stato, che invece vegeta nell’abbandono, e costerebbe molto meno, questo non viene in mente al ministro Franceschini. Che pure ne avrebbe l’obbligo.
Franceschini è quello che come progetto culturale Colosseo vuole ricostruirvi l’arena e far i “giochi” dei gladiatori.

Dell’Utri è detenuto nel carcere di massima sicurezza di Parma. Lo stesso dove è rinchiuso Riina. Poi dice che la giustizia non è oculata.

La Mini Bmw si propaganda dicendo al conducente che si sente poco bene e ha provveduto ad avvisare il Servizio Riparazioni. Così uno si trova il meccanico tra i piedi perché così ha deciso la macchina. E c’è chi paga per questo optional. Poi dice che li truffano col diesel.

Dopo avere controllato per anni il caffè dei dipendenti pubblici, e i cartellini ai tornelli, le Finanze e la Corte dei conti si sono accorti quest’anno che un enorme giro di denaro, quattro miliardi in sei mesi, viene intascato dagli stessi con varie creste – o non intascato, a favore di parenti e amici. Cose che tutti hanno sempre saputo. Acquisti, appalti, affitti pagati a tre-quattro volte il prezzo di mercato, affitti non riscossi, non è nemmeno difficile arricchirsi con la Pubblica Amministrazione.
La corruzione è diffusa, ma forse solo perché è generale. 

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