Putin eletto a global
player. L’Europa
costretta a privarsi di un mercato di 150 milioni di persone. Nonché a contare la
Russia come potenza non europea, e anzi antieuropea. L’Ucraina costretta a
dividersi in due, e forse a perdere la metà. I
missili di Putin a bersaglio dal Caspio,. 1.550 km. di precisione.
Tutto
per la libertà dell’Ucraina dalla Russia che non la minacciava. In nessun
senso. Una libertà che si incarna in Poroshenko, un piccolo Berlusconi. Dopo
Yanukovich e Timoshenko – che garibaldina!
I futuribili
sono risibili. Merkel contro Putin in un’edizione europea della guerra fredda.
I missili di Hollande e Cameron contro quelli di Putin. La messa a dimora
(campo di concentramento?) dei russi che hanno comprato casa a Londra, in
Versilia e a Riccione. La Turchia europea subito per chiudere i Dardanelli alla
flotta russa…
Tutto
ciò non si può imputare a ignoranza o malaccortezza americana. Che sono semmai
dell’Europa. Costante della politica americana è da quarant’anni la corto
circuizione dell’Europa: la guerra del petrolio, le guerre jugoslave, la guerra
alla Serbia, la Transnistria, la Georgia, l’Ucraina.
Sotto
il vincolo della protezione nucleare – da qui la ri-creazione della minaccia
russa – e di un inconcludente, suicida impegno per la democrazia e la libertà,
in assenza della comunità atlantica d’intenti. E anzi in conflitto d’interessi.
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