giovedì 8 ottobre 2015

Il bombardamento pilotato

Si sottovaluta il bombardamento americano di Médécins sans frontières. L’aviazione americana ha colpito l’ospedale di Kunduz di proposito e non per errore. Con due missioni mirate. Non per crudeltà naturalmente, né per ostilità contro l’organizzazione umanitaria, ma perché indirizzata male: l’aviazione americana è stata fuorviata dai servizi d’informazione.
Questo è un fato. Il perché può essere duplice. O i servizi americani sono infiltrati dal regime di Assad. Oppure sono ricattati, da qualcuno dei tanti signori della guerra di cui l’Occidente ha scelto di fare i combattenti per la libertà. Il bombardamento – l’unico peraltro di cui sia avuto notizia in Siria da parte di aerei occidentali - è una della tende conferme che gli Usa e l’Europa in Siria sono pilotati da avventurieri e mestatori, non da combattenti per la libertà.
Un’altra conferma è la spartizione del riscatto pagato per le volontarie italiane. Dopo le testimonianze dei rapiti a scopo di ricatto. Quirico non parla ma il suo compagno svizzero di prigionia è molto esplicito. Anche le due donne non parlano, ma tutta la loro vicenda, molto anomala, andrebbe rivista.  
Le forze di resistenza sono peraltro inesistenti, benché foraggiate largamente. Il generale americano John Allen, già comandante in Afghanistan, incaricato di formarle si è appena dimesso polemicamente. Sono forse unicamente interessate al bottino, soprattutto ai riscatti dei tanti occidentali rapiti. Tornare con Assad non sarebbe la prima giravolta nel mondo mediorientale.

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