È il papa che ha
dato la lettera dei cardinali dissenzienti a Sandro Magister. Naturalmente non
lui, uno di suoi familiari. Un altro cameriere? È improbabile, papa Bergoglio
non h camerieri. Ha però una serie di consiglieri poco affidabili.
È perfino assurdo
pensare il sinodo come una partita di calcio, tra “noi” e “loro”, innovatori e
conservatori. Poiché tutti sono duchi e principi della stessa chiesa. Il
cardinale Müller, uno dei firmatari dichiarati, lo può dire incontestato a Gian
Guido Vecchi sul “Corriere della sera”: “Lo scandalo è che si renda pubblica
una missiva privata del Pontefice”. Lo scandalo è perfino sfrontato, con errori
voluti di traduzione o trascrizione, e un paio di firme false, per farlo montare
meglio.
E così l’“ermeneutica
cospirativa” che il papa argentino denunciava è la sua, del covo di Santa
Marta, vecchio ostello di meretrici, seppure pentite. Dei collaboratori con i
quali governa la chiesa a furia di scoop e dichiarazioni ai giornali, invece
che con i vescovi – niente più passa dalla sala stampa istituzionale, del
Vaticano. Un gesuita argentino era una scelta, forse, dello Spirito Santo “ut scandala eveniant”.
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