Marozia, Maria
dei Conti (di Tuscolo), detta Mariozza, storpiato in “Marozia”, riuscì a imporre
a Roma “ben tre papi, l’ultimo dei quali, Giovanni XI, era suo figlio bastardo,
adulterino e sacrilego, frutto dei suoi amori con papa Sergio III”, amori di quando
aveva tredici anni. Non è un romanzetto anticlericale, è una storia: siamo nel
900, il secolo che preparava l’anno Mille. Marozia morì presto, a 42 anni, ma
visse abbastanza per convivere con “una ventina di papi e antipapi” nessuno dei
quali secondo Di Capua ha lasciato buon nome.
Di Capua
sottotitola il libriccino “La pornocrazia pontificia intorno all’anno Mille”. E
di questo soprattutto tratta, più che di Marozia. La quale, a parte la cattiva
fama presso i memorialisti (ecclesiastici) del secolo, ha lasciato poco di sé. Era
il secolo della fine del mondo con l’anno Mille. Roma trapassava per una serie
di papi inetti, o debosciati, o di cattiva salute, o tutt’e tre, qualcuno di
carattere, nessuno di fede. E le donne comandavano, spudorate, folleggiando a
letto. Teodora dei conti di Tuscolo, madre di Marozia, prima e peggio di lei. La
“Dolceamore” del vescovo nemico Liutprando. Che da ultimo, amante cinquantenne
del papa Giovanni X, lo passa alla figlia Marozia. La chiesa si governava così?
Bizzarro sfogo
maschilista, contro le donne che vogliono comandare. Che però a un certo punto
fa di Marozia e Berta di Lucca (Berta di Lotaringia, marchesa di Toscana) dei
leader politici intelligenti e capaci. Mentre Giovanni X, il papa da letto
madre-figlia che solo per questo Di Luna vuole eletto vicario di Cristo, di suo
essendo umile procuratore del potente arcivescovo di Ravenna, fu l’artefice della sconfitta dei mori sul Garigliano.
Cioè della “più gloriosa impresa nazionale compiuta dagli Italiani nel X secolo”
secondo Gregorovius. Insieme col marito di Marozia, Alberico di Spoleto, che
comandava le truppe. La chiesa non era
la chiesa, eppure governava, l’Italia, l’Europa – che non erano meglio. Resta
buia la storia dei secoli bui.
Giovanni Di
Capua, Marozia, Scipioni, pp.96 € 3
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