Si
sfogliano con tristezza i giornali del dopo-Parigi. Non tanto per le vittime
quanto per se stessi: dove siamo, chi siamo, dove andiamo? Cori, giuramenti,
fiaccolate, marsigliesi, esecrazioni, molte, arresti a strascico, a caso, reti,
chat e forum commossi, “non prevarranno”, e bandierine bianche. Candide? Probabilmente sì,
ma di innocente stupidità.
Le
“testimonianze” sono “ben scritte”, le foto lusinghiere di scorcio, le storie
strappalacrime, senza freno gli scoppi di generosità e volontariato, e
manifestazioni a iosa, tutte spontanee naturalmente, di politici in fila per la
foto, con le gerarchie note, tra paesi e tra politici. Tutto un compiangersi
addosso. Nel segno sempre della tolleranza, del dialogo. Che è un estratto d’ignoranza
- tollerare i violenti è assurdo, ma la stupidità dei buoni sentimenti non ha
limiti.
I terroristi
sono nazisti, e con questo è detto tutto. La “gente” soffre-gode come i suoi
politici,. Che hanno fatto le guerre allegri e altrettanto stupidi. In
Afghanistan, in Iraq, alla Siria, con sufficienza, come se fossero a una
passeggiata dei soliti buoni sentimenti, per introdurre la democrazia. Come
quando si facevano le guerre coloniali per introdurre la buona creanza - sempre
la guerra è giusta per gli stupidi: introdurre la democrazia con le bombe, e
poi dolersene e andarsene.
Forse
lo scoramento è troppo grande per poter fare una sommatoria e un’anamnesi non
prevenuta di tutta la stupidità di questo Occidente – non c’è solo l’Europa
imbelle, gli Usa di Obama capeggiano la partita. Ma non c’è altro.
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