McBain
non è simaptico. Ha voluto cambiarsi il nome, da Salvaltore Lombino, figlio di
immigrati di Rivo del Monte (Potenza) in Evan Hunter, fece una causa per questo,
e ha scritto libri a centinaia, forse migliaia – per questo anche non si
pubblica più, lo coltiva solo Santamaria. Molti li ha scritti con questo
pseudonimo. Ed è anche politicamente corretto, un conformista. Ma con guizzi.
Qui
ha già, 1982, i cani: la cacca dei cani sul marciapiedi, alla pagina 4. Alla p.
128 ha la “soluzione finale” contro gli indiani d’America. E ha pure “bimbo”
nel senso di amante, la bella stangona. Un termine che ha furoreggiato negli anni
1960-1970, ora desueto. Soprattutto salva il cattivo marito, un negro
gigantesco e brutto.
Matthew
Hope (Ed Mc Bain), La bella e la bestia
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