Dresda
–
La città della Grande Distruzione era forse destinata. Già
Bakunin
nel ‘48 voleva coronare la sommossa di Dresda con l’incendio degli edifici
pubblici. Dresda è già in macerie nei quadri del
Bellotto.
O gli strateghi britannici ebbero l’ide della distruzione dal Bellotto?
Finanziarizzazione
–
È costosissima. La “creazione di denaro”, che da un secolo e mezzo sovrasta
ogni altro tipo e idea di attività economica, ha avuto costi spropositati per
il contribuente, il cittadino, l’economia. Saprà pure di magia, come volevano i
suoi filosofi, ma a un prezzo enorme, per il sistema e ogni altro soggetto
economico: lavoratori, investitori, pensionati. Timothy Geithner, il segretario
al Tesoro della prima presidenza Obama, calcola nelle sue memorie, “Stress test”,
in 750 miliardi di dollari il Troubled Asset Relief Program (Tarp) utilizzato
per stabilizzare il sistema – in gran parte poi rientrato, col ritorno in bonis delle banche (e di General
Motors e Chrsyler) aiutate. Ma questo in aggiunta a un Tarp di poco inferiore
del governo precedente, il secondo di Bush. Le previsioni erano che la crisi
finanziaria sarebbe costata agli Stati Uniti il 10 per cento del pil, una
percentuale gravosissima. Questo esito fu evitato grazie alla pronta ripresa
dell’economia, grazie alle misure parallele di rilancio della produzione e dei
consumi.
Nel “008, due ricercatori del
Fondo Monetario Internazionale, Luc Laeven e Fabian Valencia, in uno studio di
22 crisi finanziarie internazionali occorse tra il 1970 e il 2007, calcolavano
gli esborsi delle finanze pubbliche per i salvataggi, al netto dei rimborsi, nel
13,3 per cento del pil dei paesi coinvolti. Ai primi del 2009, in coincidenza
con la presidenza Obanma e il secondo Tarp, il Fondo Monetario stimava che la
crisi finanziaria Usa sarebbe costata alle finanze federali il 12,7 per cento
del pil. Le stime dell’Fmi possono essere quindi allarmistiche, approssimate
per eccesso. Ma sono sempre limitate: non tengono conto degli effetti depressivi
sull’economia delle crisi finanziarie: occupazione, reddito, consumi, stabilità,
sociale e psicologica-mentale.
Giornali - “la Repubblica”
torna a sorpassare il “Corriere della sera”, ma con la metà delle copie vendute
rispetto al recedente sorpasso, vent’anni fa. E con un distacco minimo. Che
potrebbe essere causato dai supplementi obbligati, a pagamento, che il
“Corriere della sera” usa più che “la Repubblica”.
Le edicole non si sono dimezzate, ma si sono ridotte anch’esse, da 22
mila a 16 mila – che per la maggior parte sono ora cartolibrerie. E entro la
fine del decennio potrebbero “stabilizzarsi” a diecimila – considerando il
volume minimo di vendite per tenere aperto un esercizio dalla 6 alle 18.
L’acquirente di giornali è invece più che dimezzato. Non ci sono
studi in proposito, ma l’opinione dei giornalai è concorde, e non ardua da fondare.
L’età dell’acquirente di giornali va “dai cinquanta in su”. Quello che non si
sa è se la propensione all’acquisto si è spostata con l’età, e quindi si
rinnova a mano a mano che si entra nella maturità, o se invece non va a esaurimento,
con la generazione o due degli attuali “più che cinquantenni”.
Guerra
a pezzetti –
S’indigna il papa, per le guerre in atto. Anzi per “la” guerra, che sottintende
mondiale ma non dice per scongiuro, e chiama “a pezzetti, a capitoli”. Ma oggi
ce n’è meno che nel passato, anche recente. Quando le guerre si facevano anche
tra le grandi potenze, Usa e Urss, in fronti aperti o per procura. Oggi anzi c’è
solo terrorismo, e tutto islamico: in Afghanistan, Iraq, Siria, Libia, Nigeria,
Filippine e altrove. Quasi tutto a danno dei cristiani. Non ci sono più le guerre
endemiche in Africa, trenta-quarant’anni fa una quarantina di focolai erano
accesi. Né in Asia. Perfino l’America Latina è pacifica.
Immigrazione
–
Entro certi limiti compensa in Europa il calo demografico. Questo si sa. La
novità è che il calo è più grave per alcuni paesi, prima la Germania, seconda l’Italia.
E che, in atto da circa venticinque anni, nell’ultimo decennio si è aggravato.
Anno
|
Nascite
|
Decessi
|
Saldo
Naturale
|
2002
|
538.198
|
557.393
|
-19.195
|
2003
|
544.063
|
586.468
|
-42.405
|
2004
|
562.599
|
546.658
|
+15.941
|
2005
|
554.022
|
567.304
|
-13.282
|
2006
|
560.010
|
557.892
|
+2.118
|
2007
|
563.933
|
570.801
|
-6.868
|
2008
|
576.659
|
585.126
|
-8.467
|
2009
|
568.857
|
591.663
|
-22.806
|
2010
|
561.944
|
587.488
|
-25.544
|
2011
|
546.585
|
593.402
|
-46.817
|
2012
|
534.186
|
612.883
|
-78.697
|
2013
|
514.308
|
600.744
|
-86.436
|
2014
|
502.596
|
598.364
|
-95.768
|
In aggiunta al saldo naturale
negativo della popolazione, l’immigrazione compensa anche la domanda accresciuta
di servizi che caratterizza le economie più affluenti, e contribuisce ad
alimentare sistemi previdenziali,
altrimenti sempre più asfittici, per l’insufficienza dei nuovi ingressi.
In Germania, con una popolazione
di 80 milioni di abitanti, venti più dell’Italia, e un settore manifatturiero
ancora vasto, non assottigliato come si è fatto in Italia, il fabbisogno di
nuovi immigrati è stimato il doppio che in Italia, sulle 300 mila unità annue. “Ce la possiamo fare”, lo slogan di Angela
Merkel, si spiega su questa esigenza.
Monoteismo
-
È recente. Per gli ebrei forse antico, se Mosè, o quello che lui impersona, risale
al VI secolo a.C., per ogni altro culto molto recenziore. Il culto domestico,
dei Lari, perpetuato in quello dei santi, si è mantenuto inalterato fino al
secolo VI-VII, e prosegue anche se in forma addomesticata.
È minoritario: le confessioni
monoteiste non prendono la metà della popolazione mondiale e forse un terzo o
poco più.
Ortodossia – Nel dialogo
vaticano delle fedi, sembra la confessione più vicina a quella cattolica, di
cui condivide dogmi e santi. Non era il parere già nel 1839 del marchese de
Custine, di ritorno dalla Russia, “Lettere dalla Russia: “Roma non ha nemico
più pericoloso che l’autocrate di Mosca”. Per un motivo sottile ma semplice, l’ortodossia
essendo la religione del potere in Russia:
“Vedremo una rivoluzione europea prima d vedere un imperatore della Russia
servire in buona fede un partito cattolico: i protestanti saranno riuniti al
papa più facilmente che il capo dell’autocrazia russa… L’imperatore possiede un
potere spirituale molto reale e molto positivo di cui no si priverà mai
volontariamente”.
astolfo@antiit.eu
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