È
il “Viaggio in Calabria” di precedenti edizioni, parte dei viaggi di Swinburne,
con la famglia,.nel 1776-1778, nel Sud Italia: Napoli, Sicilia, Calabria. Via
nave e a cavallo, le strade essendo inesistenti – nel Sud Italia come altrove, Spagna,
Germania, Svizzera, etc.: Swinbrune, viaggiatore compulsivo e scrittore di
viaggi, era molto resistente – Praz lo ricorda perché viaggiava con la moglie
Martha, e per gli studi all’Accademia Reale di Torino, oltre che a Parigi e
Bordeaux.
È
un viaggio al Sud ancora senza pregiudizio. Siamo nel secondo Settecento, già
molto laico, lo stesso Swimburne, buon inglese cattolico, è molto illuminista. Ma la “battaglia” con i gesuiti ancora non era “vinta”, con la cattolicità, la
latinità, il Mediterraneo. Swinburne gira per il Sud Italia come in ogni altro
paese dei tanti che ha girato. Trova vini medicamentosi. Gesuiti ottimi amministratori
di terre. Cavalli ottimi, anche se il suo non può esportarlo. Lusinghiero, se
capita: “In nessun luogo si può incontrare un paesaggio più vivo e vario”, dice
di Monteleone-Vibo Valentia, sopra Capo Vaticano. E si gode la classicità,
nella memoria. Crotone – “l’ultimo dei crotoniati è il primo dei greci”. Samo
città ialiota all’origine, e dunque Pitagora….? Thurii, dove tutto nasce o
finisce: Erodoto, Augusto, sì, l’imperatore, nonché Alessio di Sibari,
l’inventorre della favola esopicva. Con la fata morgana, la migliore
descrizione e anamnesi del fenomeno..E i siciliani già complessati. Alcune
delle tante meraviglie, di uno che viaggia senza paraocchi.
Molta
nostalgia suscita: “Nessuna regione ha maggior numero di cittadine e di
villaggi, ha una più grande varietà di colture, ed è coperta di più belle
foreste del sud della Calabria”, che oggi è un deserto umano, seppure
forestato.
Henry
Swinburne, A cavallo in Calabria fra antiche
rovine, Rubbettino, pp. 169, ril., € 7,90
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