“L’Aspromonte
è l’ascesa di un percorso fisico e mentale” – e culturale. Su questa premessa
Alfonso Picone Chiodo, una vita di camminate per la Montagna, ex presidente del
Cai di Reggio Calabria, ripercorre i sentieri per illustrate i tanti monumenti
storici, bruzii, greci, bizantini, che incontra sui picchi e nelle vallate:
chiese, monasteri, castelli, torri, ponti, ponti, per toponimi evocativi
(porpàtima è il cammino in
grecanico) di un luogo religioso e quasi sacro, oltre che popolato..
Una
scoperta? Sì perché la Montagna è stata assunta a covo di briganti e banditi. Aggredita:
da mafiosi, guardie e media, da forestieri e locali, anime pie, forse, ma ignoranti.
Il bosco sul mare, luogo di miti, culti, e rifugi, è diventato una tetra
prigione. La Montagna per fortuna è indistruttibile, diversamente dalle altre
locali realtà, e Picone Chiodo lerertisutice dignità semplicemente
camminandola, con l’ausilio di poche foto, e storicizzando i luoghi che a mano
a percorre. Con l’ausilio di Franco Mosino e Domenico Minuto, due “volontari”
della storia locale (non ha altri officianti), di sterminata cultura.
Commovente
è uno degli ultimi itinerari, alla chiesetta di San Leo ad Africo Vecchio. Ridotta
a luogo di stupidità e abiezione l’anno scorso dal film Rai “Anime nere”.
Alfonso
Picone Chiodo, Porpàtima. Cammina sui
sentieri greci, Edizioni Apodiafazzi, pp. 101, ill. € 15
Nessun commento:
Posta un commento