Dentro
la Russia e l’Iran, fuori, se necessario, le petromonarchie del Golfo, con la
Turchia di Erdogan C’è qualcosa di drammatico
nell’annuncio americano della guerra all’Is, che i mercati hanno recepito
immediatamente: non è una guerra contro una guerriglia, per quanto munita, è un
diverso schieramento internazionale, e quasi un rovesciamento delle alleanza
stabilite da lungo corso. Su questo presupposto: la crociata sunnita che i re e
regnicoli della penisola arabica hanno alimentato, e Obama ha finora sostenuto,
non funziona ed è pericolosa. È la presa d’atto che l’Is non è una banda di
guerriglieri ma uno schieramento e una politica, come tutto da tempo indica,
finanziamenti, armamento, comunicazione.
L’annuncio
americano è sicuramente di una svolta. Il “discorso importante” fatto attendere
dalla presidenza per tutta la domenica. Il tono e l’occasione solenni scelti
dal ministro della Difesa Ashton Carter per dirlo al Congresso. E la reazione molto
negativa dei mercati, appunto, per gran parte alimentati dalle petromonarchie. Più di un
segnale concorre a definire la scelta di Obama una svolta. L’attivismo sunnita avendo
creato scompensi rischiosi nel Medio Oriente, Turchia inclusa, e il Nord
Africa, e un terrorismo inaccettabile in Europa e in America.
Le
ragioni per una svolta sarebbero economiche, oltre che politiche. La decisione saudita
di ridurre i prezzi inondando il mercato di petrolio, al fine di conservare le quote
del mercato stesso, ha messo in difficoltà la Russia e gli Usa – l’importante industria
del petrolio da scisti bituminosi, che avrebbe dovuto dare l’autonomia
energetica al Nord America. I petrodollari, che da quarant’anni sono un pilastro
dei mercati finanziari mondiali, non avrebbero più lo stesso peso a fronte della
crescita asiatica, e della convertibilità dello yuan cinese – i capitali arabi
hanno un peso rapidamente decrescente nella
finanza globale
I
mercati finanziari hanno reagito all’annuncio con quattro giorni di flessione. Pur
in presenza di dati monetari espansivi: la Bce ha ridotto i tassi, la Fed non
ha pratica l’annunciato aumento. Il semicrollo si ritiene l’effetto dei timori
di sganciamento politico in Europa e negli Usa dalle petromonarchie.
Credo che lei abbia sbagliato. Cerchiamo di discutere di questo. Scrivere a me in PM, parlare.
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