Si
chiama Brrd e dà i brividi, non solo nel nome, la regolamentazione europea delle
banche dall’1 gennaio – ma è già in vigore. Perché non avremo più banche. Che
non è una buona cosa come si potrebbe pensare - pensare male delle banche non è
peccato. A chi chiederemo il fido? Da chi avremo il mutuo?
Non
è una buona cosa anche perché le banche ce le avremo, ma non più quelle
“pubbliche” di cui si favoleggia, in concorrenza e a proprietà diffusa, senza
padroni occulti. Avremo solo queste, dei grandi padroni: troppe banche fanno
male al mercato, tra i pochi eletti la concorrenza si stabilisce al livello
giusto, nel loro interesse.
Il
meccanismo perverso per mettere le banche a morte è quello virtuoso di cui la
legge Brrd fa sfoggio: nel caso di mala gestione pagano gli azionisti, gli
obbligazionisti e i correntisti. E chi mette più i soldi in banca, in azioni,
in obbligazioni? Non i piccoli investitori né i piccoli fedeli obbligazionisti.
È
la fine delle banche. Come si rafforza infatti il tier1 se il tier 2 è
sottoscacco? Tier 1 è il patrimonio di
base: il capitale versato, le riserve, gli utili non distribuiti. Tier 2 è il quasi-equity, degli “strumenti innovativi”, comprese le
obbligazioni subordinate, che difendono e rafforzano il tier 1. Non s faranno mi più ricapitalizzazioni, se non tra grandi
interessi.
Il bail-in (pagano i soci) vale
per le banche come per ogni altra azienda, per es. Parmalat, Ilva. È giusto ed
è anche produttivo – efficientista – che i responsabili paghino, gli azionisti.
Ma per le banche è diverso, per le quali, come per le assicurazioni, valgono
requisiti patrimoniali più stringenti. Il Brrd è stato adottato per rafforzare il tier 1 mettendo in correzione il tier 2’ Naturalmente non un
errore: questo i Normatori del Brrd lo sanno meglio di ogni altro. Perché allora
la camicia di forza al “mercato” da parte dei fautori del “mercato”?
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