Fra
i teatrini degli uni e degli altri nella scuola di Rozzano si è rappresentato
soprattutto un buco: una specie di morte fredda. Un buonismo laico o laicismo
buono che non sono niente. La cancellazione della tradizione in nome di questo
niente.
Da
una parte si sono visti a Rozzano i partiti di destra per una comparsata in tv.
Dall’altro maestre ignote mute, sotto la guida di un preside furbo grillino,
con un progetto di scambio del Natale con una Festa dell’Inverno. Il vuoto, in
aggiunta al freddo, non era effettivamente nel mezzo, era in questa parte, nei
muri della scuola, disanimati.
Ogni
anno la scuola celebra alcuni rituali vuoti. A ottobre le sfilate contro la
finanziaria. A novembre l’occupazione. A dicembre il Natale che non s’ha da
fare. Non impunemente: ogni anno la scuola – la scuola pubblica – si perde un pezzo,
si mutila, si deprime. Prima con le lotte, ora soprattutto col
multiculturalismo. Che la scuola, più che praticarlo come da programma, mostra
di non capire. Eppure è semplice: il multiculturalismo è una moltiplicazione delle
conoscenze e le tradizioni non una mutilazione. Il multiculturalismo vuole la
messa in valore della propria tradizione,
accanto alle altre, non la sua escissione.
L’ignoranza
è anche della geografia, della geografia politica. Si vuole abolire, si è
abolito di fatto, il Natale a scuola perché, si dice, urta la sensibilità dei mussulmani.
Mentre è al contrario che avviene. Al mussulmano dà fastidio questo cristiano untuoso
con le mani alzate: è il carogna che si arrende per non combattere e soprattutto non è un credente. Un
cristiano è già miscredente di suo, se poi nasconde la sua fede è un doppio
miscredente.
Ora,
non bisogna pretendere che le maestre vadano a scuola di islamismo. Ma bisogna
che sappiano che la cultura si fonda
sulla tradizione, e che la religione non si esclude dalla vita politica, tutt’altro
– i maggiori pensatori laici dell’Otto-Novecento sono su questo unanimi. Ma,
poi, basta una conoscenza minima del mondo arabo e islamico, da turista, anche
soltanto al mercato, per sapere che questo camuffarsi, celarsi, scancellarsi non
viene letto come un segno di benevolenza ma di debolezza: non c’è
francescanesimo nel mondo arabo e islamico, tanto più se senza stimmate né
altri segni divini.
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