mercoledì 9 dicembre 2015

Il lato angelico di Céline

L’unica faccia di Céline che si può guardare senza fremere: per le donne, di ogni specie, professa sempre un culto, anche nella disgrazia. Il suo panorama di profittatori, vampiri, ladri, vigliacchi, è maschile. Le donne Céline in vario modo angelica, anche qualche prostituta. Nei libri, i pamphlet inclusi, e nelle altre prose - lettere, interviste, dichiarazioni.
È una posa? È un bisogno. De Bonneville è un pubblicitario – titolare dell’agenzia De Bonneville Orlandini, creatore del marchio Swatch e altri. Uno che si propone di “vendere la differenza contro l’indifferenza”. Quindi anche di creare il “marchio Céline”. Ma, a parte il debito di spacconeria al ruolo, è uno ferrato in psicologia - procede per frammenti, ma su una traccia ben delineata. Che in  Céline ha trovato più pascoli aperti, malgrado tutto.  Questo “Céline et les femmes” è il lato adolescenziale eterno dello scrittore. In libriccini precedenti ha accostato Céline a Villon (“Villon et Céline”), o delle derive inarrestabili, anche contro la propria volontà. E ha mostrato l’autore al lavoro, consciamente e no, a crearsi un personaggio, a fare di se stesso un personaggio (“Et Céline créa Céline”), e a restarne prigioniero.
La sensazione, dice De Bonneville dei suoi trattatelli, è che di Céline si parli troppo e invece no, si parla solo di una cosa. Questo non è un libro serio, la prefazione è di Éric Mazet, dj. E tuttavia dice cose vere, bisognava pernsarci.
Pierre de Bonneville, Céline et les femmes, L’éditeur, pp. 221 € 15

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