Alessandro
Magno –
Creazione di una storiografia nazionalista più che attore principale della storia?
Le tracce se ne trovano nei luoghi deputati, da Persepoli ad Alessandria, da
lui fondata. Ma a Battriana forse ci fu, forse no. E l’unica vera guerra della
sua ininterrotta cavalcata fu contro l’impero persiano, in una fase di
decadenza. Fu peraltro magnificato oltre
ogni credibilità dagli storici greci in un’età di decadenza della Grecia
stessa. Che per questo passarono sopra ai recenti sospetti che avevano accolto
suo padre Filippo il Macedone, come colui che era estraneo all’ellenicità.
Alleanza
anti-Is –
Una prima alleanza anti-islam si era avuta tra Putin e gli Usa dopo l’attacco
alle Torri Gemelle. Nella guerra conseguente al regime talebano in Afghanistan,
gli Usa poterono usare come base terrestre per le truppe d’invasione l’Uzbekistan,
l’ex repubblica sovietica ancora nella sfera d’influenza di Mosca. In cambio
Putin ebbe mano libera contro l’insurrezione cecena.
L’alleanza fu aiutata anche dagli
Emirati, cioè dal Dubai, e dal confinante Qatar, che ruppero le relazioni con l’Afghanistan talebano,
come ora con l’Is.
Belgio
–
Era la piattaforma avanzata dell’islam radicale già rima delle Torri Gemelle.
Tre giorni prima dell’11 settembre il comandante afghano Massud, capo dell’opposizione
al regime talebano, fu assassinato da due belgi d’origine
maghrebina. Massud fu assassinato nel suo proprio feudo, il Panshir al Nord
dell’Afghanistan. I due attentatori si erano presentati come giornalisti belgi
per intervistarlo, con una telecamera truccata, e morirono con Massud allo
scoppio della telecamera bomba.
Bin
Laden –
Vent’anni fa fu salvato dall’Occidente. All’inizio del 1996 il regime islamico
sudanese, per rompere l’isolamento internazionale, avrebbe voluto consegnare
Bin Laden, rifugiato al suo interno, agli Stati Uniti – dopo avere già consegnato
il terrorista venezuelano Carlos alla Francia. Gli Stati Uniti, temendo un
processo in cu non avevano prove contro Bin Laden, consigliarono la sua estradizione
in Arabia Saudita, il paese d’origine del miliardario. Il re saudita Fahd,
legato alla famiglia Bin Laden, e per di più temendo di dover condannare il
rivoltoso a morte, non accettò un accordo. Fu così che Bin Laden fu instradato
verso l’Afghanistan. Non contro, ma con l’accordo degli Stati Uniti, che lo
ritennero infine inoffensivo in un paese remoto, senza comunicazioni moderne, e
con accesso arduo ai circuiti finanziari.
Gi Stati Uniti sospettavano Bin
Laden di essere dietro il loro fallimento come forza di pace in Somalia nel
1992, e un attentato al presidente egiziano Mubarak nel 1995. Non lo sospettavano
invece per l’attacco al Worl Trade Center.
Il 18 maggio 1996 Bin Laden veniva
espulso verso l’Afghanistan. Il 23 agosto pubblicava a Kabul una “Dichiarazione
di jihad contro gli americani”.
Fatalismo
–
Si suole dire, specie in Sicilia, arabo e islamico: la rassegnazione e l’inerzia,
l’oblomovismo, come una triste eredita dell’invasione araba – che peraltro fu
brevissima: è bizzarro il peso che la Sicilia dà al califfato, che fu, fra
tutte le occupazioni che ha subito, la più breve e la meno radicale (più
radicali furono per esempio i normanni, che cancellarono gli arabi e anche i
greci, per conto del papato latino). Mentre non lo è. Non della poesia araba e islamica,
che è soprattutto sensitiva e modana. Non dei viaggiatori. Non della (poca)
filosofa, poco moralista molto virtuale. È invece delle masse: dei regimi
sociali e politici cioè fortemente gerarchizzati, che escludono la mobilità. Dello
scarso investimento in progresso, materiale e sociale. E in immagine, per la
costituzione necessaria di un’identità forte – la prima carità parte da se
stessi.
Occidente
–
La formulazione più rituale è la più antica, dell’Occidente come dell’Oriente: dell’Occidente
in quanto opposto all’Oriente, e viceversa: quella del “Romazo di Alessandro” tardomedievale.
Un’edizione manoscritta del Trecento registra in antico inglese uno scambio epistolare
tra Alessandro Magno e un sovrano indiano di nome Dindimo, in cui si contrappongono
un Occidente, rappresentato da Alessandro, violento, materialistico, a un Oriente,
impersonato da Dindimo, pacifico, spirituale, in armonia con la natura. È una
caratterizzazione, dunque, occidentale.
Opinione
pubblica
– Einaudi la affidava al connubio stampa-magistratura. Quelo che l’ha
affossata, da un trentennio ormai. Gliela affidava non prima del fascismo, ma nel
suo programma di “società liberale” che affidava, il 3 maggio 1955, alla
rivista “Il mondo”. Nell’accoppiata stampa-magistratura indicava una delle “vie
lunghe e indirette” per “giungere a quella società di uguali in diritto e di moderatamente
disuguali di fatto che è la sola società viva e duratura
Punto 3. Del suo programma di
società liberale era: “Ricreare, fuori di quella che sia dichiaratamente
espressione di aprtiti e di associazioni e gruppi politici ed economici, una
stampa libera e indipendente. L’avevamo, ed era forse la prima del mondo. Come
ricrearla, è uno dei problemi più gravi del tempo presente. L’indipendenza della
magistratura darà alla stampa libera il senso del rispetto della sua propria
grandissima responsabilità”
L’avevamo, intendeva, nell’immediato
dopoguerra. Si era perse in pochi anni?
Ortodossia – È l’erede
della subordinazione bizantina della chiesa all’imperatore. Oggi meno che nel passato, al tempo degli zar,
ma sempre legata al popolo, al sentimento
popolare: lo nutre e lo rappresenta. Il
dissidio con la chiesa latina o d’Occidente si è mostrato superabile sul piano
teologico, del Filioque, ma le intese
conciliari unioniste del passato non furono mai fatte proprie dal potere
dell’ortodossia, anche quando più ne avrebbe avuto bisogno, sotto la minaccia
dei turchi. La più solenne, quella messa a punto dal concilio di Firenze e
Ferrara, sancita dal papa Eugenio IV il 6 luglio 1439 con la colla “Laetentur
coeli”, era stata promossa dall’imperatore e dal patriarca, intervenuti di
persona. Ma fu rigettata dall’apparato.
Roma
greca
– Un non indifferente filone storiografico greco fece di Roma la preda
designata della Grecia, della Macedonia, non fosse stato per la morte prematura
di Alessandro Magno. Si dava per scontato addirittura che Roma si sarebbe
arresa ad Alessandro senza combattere, mandandogli ambascerie a tal proposito. La
cosa fa parte del romanzo di Alessandro che fiorì nel tardo Medio Evo. Ma sul fondamento
di un filone cospicuo di storiografia greca antiromana, benché frammentaria, di
cui molte tracce sono in Trogo e in uno dei primi capitoli di Tito Livio, e nello
storico tardo romano Paolo Orosio. Di questa storiografia Luciano Canfora (“Gli
occhi di Cesare”) rintraccia i pilastri in un Timagene di Alessandria, “storico
greco di età augustea”, di cui “abbiamo poco ma sappiamo molto”, e in un Memnone
di Eraclea.
Terrore
islamico
– È endemico a New York e a Parigi da almeno vent’anni. A opera di mussulmani,
già all’epoca, americani e francesi. Il 23 febbraio 1993 un camion imbottito di
700 kg. di tritolo esplose nel garage del World Trade Center , non abbastanza per
far crollare le torri gemelle, ma sì per provocare sei morti e un migliaio di feriti.
L’estate e l’autunno del 1995, aperto con la presa a Algeri di un Airbus Air
France la vigilia di Natale, otto attentati in Francia, tra il 25 luglio e il
17 ottobre, fecero dieci morti e 177 feriti. Tutti con bombole di gas
imbottite, quindi presumibilmente a opera di un unico artificiere, ma con una
vasta organizzazione, al Nord della Francia e a Parigi. Il 3 dicembre 1996 un bomba
alla stazione del métro Port Royal, a
Montparnasse, all’ora di punta, fece due morti, 23 feriti gravi e una
cinquantina leggeri. organizzazione.
astolfo@antiit.eu
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