Il
problema è cornuto, dicevano un tempi i professori a scuola – risata. In
Francia sembra a tre punte, gollisti, socialisti, lepenisti, ma anche lì è
cornuto. Due presidenti inetti hanno indispettito i francesi, non importa che
uno sia gollista e l’altro socialista. Cioè importa, ma non per il segno, per
l’addizione: sono quasi dieci anni ormai che le cose non vanno – o di più: il presidente
precedente, Chirac, non era meglio. E in Francia quello che fa il presidente è
tutto, non c’è atra politica.
Il
regime costituzionale francese si chiama semipresidenziale ma è il più monocratico
che ci sia in campo democratico: il presidente è tutto. I partiti non contano, il
Parlamento non conta, i media sono largamente soggetti al potere, il
giudiziario e le polizie rispondono al presidente – che risponde alle Forze
Armate, si può aggiungere, ma sarebbe una (mezza) cattiveria. Una dittatura,
benché legale e aperte all’opinione libera.
L’altra dittatura democratica, quella americana, ha fortissimi
contropoteri: una struttura federale, e un Congresso dotato di larghe competenze,
in ogni materia.
Come
Grillo in Italia, il Front Natiomnal non semina, raccoglie. Non semina odio,
malgrado quello che si dice, e nemmeno discredito, ma ha un raccolto sempre
abbondante da alcune elezioni per la deficienza dei partiti tradizionali. Se
non ha un presidente capace, De Gaulle, Mitterrand, la Francia non funziona.
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