mercoledì 16 dicembre 2015

La Forza si risveglia femmina

I vecchi ci sono tutti, nemmeno troppo invecchiati, Solo, Organa, Snoke, e il popolo animale. Il droide è nuovo, un simpatico pallone, del tipo “palla pazza” - ma c’è pure, e risulterà risolutivo, pure il vecchio. Non ci sono i Jedi, ma c’è un Obi Max von Sidow, che forse rivedremo. Gli effetti sono perfino moltiplicati, di guerre stellari e terrestri, con fughe, duelli e catastrofi spettacolari. Ma, forse a causa delle Torri Gemelle e di Parigi, si delibano come uno spettacolino: niente più altri mondi, seppure fantascientifici, l’unico filo è vediamo come va a finire.
La novità è che la Forza è femminile. Han Solo finisce qui: è padre, non lo sapevamo, e i genitori vanno uccisi, Freud elementare. Il suo parricidio viene punito da Rey, Daisy Ridley, la diva della nuova serie: una Harrison Ford più temeraria, anima da sola la Resistenza. Anzi, le novità sono due: lo storytelling (vediamo dove va a finire) prende il posto della passione, politica, morale – gli anni 1970 della serie storica sono remotissimi.

Luke si fa ritrovare da Rey alla fine, il doppio del vecchio Mark Hamill, muto, su un’isola di pietra - la Skellig Michael prospiciente la contea di Kerry in Irlanda. Probabile pacifista?
J.J.Abrams, Star Wars. Il risveglio della Forza

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