Una promozione
in edicola con una collana di Storia della letteratura, sembra un miraggio. Ma
è l’iniziativa del “Corriere della sera”, che si accompagnerà ogni settimana a un
volume, per trenta settimane. Questo primo è di Enrico Malato, direttore della
collana, nonché editore di classici con la Salerno Editrice, cui si devono i
diritti dello pera.
Malato,
studioso esperto di Dante, ritraccia gli studi su Dante e Guido Cavalcanti,
dall’amicizia strettissima alla rottura polemica, con i quali ha riaperto
venticinque anni fa un fecondo nuovo ciclo di studi danteschi. La lite
figurando per gelosie di filologi-filosofi, più che di uomini, attorno al
concetto di amore. Guido ripropose le tesi di Andrea Cappellano, che la chiesa
aveva condannato nel 1277. Con la polemica canzone “Donna me prega”, successiva
alla “Vita nuova” di cui pure era dedicatario, e in polemica con essa. Che subito,
al secondo verso, dichiara l’amore “un accidente – che sovente – è fero”.
Niente di più lontano dalla virtù di paradiso.
La contestazione
Dante recepirà, facendo parlare Francesca. Ma forse ha ragione Malato: Francesca,
che tanto commuove, è ben all’inferno. Beh, un altro caso inimmaginabile di
realtà: la chiesa che condanna le tesi sull’amore; due amici fraterni che
litigano per la vita su una questione teorica – in cui entrambi avevano ragione;
tanti studiosi che si accapigliano su Dante e Guido, sul possibile motivo del
litigio (ma ci fu?). Ci sarà un giorno una querelle
sulla passione filologica, di che natura è.
Enrico
Malato, Dante, Corriere della sera,
pp. 475 € 1,90
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