Sono
un numero record le guerre che Obama ha continuato o intrapreso, il presidente democratico e
Nobel per la pace: quella che dichiara all’Is è l’ultima di una serie lunga,
con la continuazione della guerra in Afghanistan e Iraq, la guerra alla Libia, la
guerra alla Siria, e quelle di cui si tace in Georgia e in Ucraina.
A
malincuore, ma le guerre Obama le ha fatte e le fa. Senza uno smacco dichiarato,
poiché della Georgia si fa colpa ai georgiani, e dell’Ucraina smembrata non si
sa. Ma senza successi. E anzi con uno smacco continuato, da parte dello stesso
nemico, l’estremismo islamico.
A malincuore è forse la ragione
principale di tanta proliferazione. E degli insuccessi. Ogni guerra va combattuta
come guerra, senza pregiudizio, altrimenti si ripropone. Nella stessa forma o
in altra forma, ma se vogliono “farci la guerra” ce la fanno anche se non la
vogliamo. Farla a malincuore, o in modi e armamenti ridotti, non porta forse a sconfitte clamorose (“un altro Vietnam”), ma non porta a soluzione i problemi.
Nessun commento:
Posta un commento