mercoledì 9 dicembre 2015

Le guerre di Obama

Sono un numero record le guerre che Obama ha continuato o intrapreso, il presidente democratico e Nobel per la pace: quella che dichiara all’Is è l’ultima di una serie lunga, con la continuazione della guerra in Afghanistan e Iraq, la guerra alla Libia, la guerra alla Siria, e quelle di cui si tace in Georgia e in Ucraina.  
A malincuore, ma le guerre Obama le ha fatte e le fa. Senza uno smacco dichiarato, poiché della Georgia si fa colpa ai georgiani, e dell’Ucraina smembrata non si sa. Ma senza successi. E anzi con uno smacco continuato, da parte dello stesso nemico, l’estremismo islamico.
A malincuore è forse la ragione principale di tanta proliferazione. E degli insuccessi. Ogni guerra va combattuta come guerra, senza pregiudizio, altrimenti si ripropone. Nella stessa forma o in altra forma, ma se vogliono “farci la guerra” ce la fanno anche se non la vogliamo. Farla a malincuore, o in modi e armamenti ridotti, non porta forse a sconfitte clamorose (“un altro Vietnam”), ma non porta a soluzione i problemi. 

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