Intervistato
da Daniele Manca, il direttore generale della Banca d’Italia, Salvatore Rossi,
traccia un’Europa al di sotto di ogni sospetto. Balorda più che rigorosa. Senza
attaccarla, semplicemente mostrando cosa è divenuta. Le banche in crisi? L’“Europa”
ha proposto tre alternative: 1) farle fallire, uno sproposito, 2) salvarle
privatamente, ma esponendo l’Italia a una causa (procedura) per illegalità; 3)
salvarle con aiuti pubblici, ma esponendo l’Italia a una multa di eguale
ammontare.
Poiché altri paesi hanno salvato banche per 250 miliardi di euro, e non
per 350 milioni, è però evidente che questa Europa solo in Italia è temibile.
Questo per effetto di un certo tipo di informazione, che ipostatizza “Bruxelles”
come un potere ordinante incontestabile. Ma questa Europa è quella che l’Italia democristiana ha teorizzato come “vincolo esterno”. Anche la Banca d’Italia: da Carli fino a Ciampi e Draghi, e ora a Rossi. La burocrazia può essere confusionaria e incapace ma non è ostile. La Commissione di Bruxelles siamo noi.
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