“Ho un appartamento ammobiliato, con
cucina completa di tutto, due bagni e tre camere, non pago affitto, né
elettricità né acqua…”. Questo è il sogno realizzato di Karima, terrorista francese
dell’Is, moglie di uno dei kamikaze della strage di Parigi: lo confida alle
amiche via facebook. Nella guerra civile in Siria, coi cadaveri accanto e le
famiglie in fuga in cenci. Lavorando al jihad,
alla guerra santa.
“Dure critiche all’Italia” in prima oggi
sul “Corriere della sera” da parte della Ue. Che poi si rivela essere tre economisti
della Ue. Tre funzionari. Pensare che “Le Monde” pubblichi in prima pagina le
dure critiche di tre funzionari alla Francia, o la “Frankfurter” alla Germania,
invece è impensabile.
Con rinvii, sospensioni, e sospensioni
di sospensioni, i giudici salvano il presidente della Regione Campania De Luca.
I giudici napoletani. Lo salvano dalla legge Severino, altra legge napoletana,
inflessibile. Come il giudice napoletano di Berlusconi in Cassazione. Poi si
dice che a Napoli non c’è moralità.
Nessun dubbio che il Procuratore di
Arezzo che (non) indaga su Banca Etruria sarebbe stato confermato dal Csm, con
patenti di nobiltà: sono della stessa corrente dello stesso partito, Rossi, i
commissari del Csm, Boschi e Renzi. Ma pensare che per molto meno – molti meno
soldi e niente truffe - si è fatto a Roma Mafia Capitale.
Certo, Boschi non è Buzzi : delinquenti
si nasce.
Santino di Federico Fubini sul “Corriere
della sera” in onore di Marghrete Vestagen: la commissaria danese alla
Concorrenza è madre di tre figli, lavora all’uncinetto, è religiosa, ed è
inflessibile. Chissà come ci è arrivata lì, questa curiosità è rimasta
insoddisfatta.
Vestager è inflessibile con le società
americane, Google, Apple, Starbucks, Amazon. Anche con la russa Gazprom – ma,
Fubini va integrato, non per il gasdotto Nord Stream, quello è tedesco anche se il gas è Gazprom. E
quando ha tempo libero anche con le aziende italiane: la Fiat, l’Ilva e le
banche. Esemplare.
Renzi fa un’elemosina a tutti nel 2016.
Così dice, poi vedremo – i 500 euro ai diciottenni per andare al cinema, e votare
Pd alle comunali, per esempio, non hanno smosso le folle. Curioso laurismo 2.0. A opera di
un presidente del consiglio che ha quarant’anni ma parla e posa a bulletto.
Si fanno simulazioni sull’Italicum,
apparentemente per dire che non garantisce la governabilità. Se Renzi non vince
al primo turno, argomenta il sondaggista Pagnoncelli, al secondo perderebbe,
contro Grillo o Berlusconi. E come? Accreditando a Berlusconi o a Grillo un 30
per cento al primo turno. Percentuale che i due nemmeno si sognano. Tutto per
portare gli elettori Pd alle urne.
Piazza Navona, da sempre dopo l’Avvento piazza
natalizia dei romani, con le bancarelle
del Natale e della Befana, un rito, è stata svuotata quest’anno d’imperio. Su
sollecitazione delle cronache romane laicizzate, per non urtare i mussulmani, etc., il buon prefetto Tronca, buon credente,
ci ha messo al loro posto quattro bancarelle da luna park, col tirassegno, a cui nessuno tira. I sacrestani meglio in
sacrestia?
Fiorella Mannoia lancia un tweet: “Perché
non vado al concertone di Capodanno a Roma?” Già, perché Mannoia non ci va? Il
dibattito si accende. È stato il papa a non volerla. No, al papa non je po’
frega’ de meno. È stato Renzi. Sono i toscani che vogliono il monopolio, Renzi,
Panariello, Pieraccioni, Conti. Magari è vero. Ma perché Mannoia deve andare al concerto di Capodanno a
Roma, lei e non gli altro cento o
duecento nomi della canzone italiana?
Subito naturalmente interviene Grillo, per
dire che Mannoia ci dev’essere. E l’opera si compie: al secondo giorno altre
paginate. Mai Mannoia ha avuto tanta pubblicità, gratuita.
Ma non è finita, perché Fiorella ci
ripensa e twitta: ma io al concertone non ci voglio andare. Terzo giorno di paginoni – che è oggi. E domani?
La matura dottoranda libica a Palermo che
flirtava con l’Is ha una borsa dell’università della capitale sicula. Grazie alla quale
spediva bonifici in patria, oltre a mantenersi in città. Poi dice che l’università
italiana ha le pezze al sedere.
Il presidente della Repubblica
ammonisce: “Tra le varie istituzioni si registra talvolta competizione e questo
genera sfiducia”. Che si traduce: non disturbate il manovratore, l’accoppiata
Renzi-Cantone - Renzi e la sua ombra.
Si pubblicano le relazioni di Banca d’Italia
sulle banche fallite, e si scopre che i consiglieri d’amministrazione che l’istituto ha chiesto di allontanare due
anni fa sono stati riciclati ottimamente. Claudia Bugno, precaria della Pubblica
Amministrazione, è stata nominata a Roma addirittura a capo della candidatura
di Roma all’Olimpiade 2024.
“Panorama” conta venti carriere
eccellenti tra i partecipanti alla Leopolda. Carriere non politiche: come
minimo un posto in consiglio al’Eni, all’Enel, ovunque, con molti soldi, molto
potere, e molto tempo libero.
Antonio Rossitto racconta su “Panorama”
una storia che sembra inverosimile. Renzi ha avuto tre mutui a Firenze in pochi
anni, per 800 mila euro. Di cui due sullo stesso immobile, che in Italia non si
fa – le ipoteche di secondo e terzo grado, in uso negli Usa come leva
finanziaria per speculazioni, viaggi, acquisti, sono state la mina della Grande
Crisi, i mutui subprime.
Non è il solo miracolo. Renzi pagava tre
rate mensili per complessivi 4.300 euro, con entrate, sue e della moglie fino
al 2014, di 5.000 euro. Anche questo è eccezionale: nessuna banca dà un mutuo
con rateo superiore alla metà delle entrate mensili.
Ma il miracolo fiorentino ha forse una spiegazione.
I mutui sono con la stessa banca. Anche questa è un’eccezione, ma dirigente
della banca, la Cassa di risparmio di Firenze, era un cugino primo del babbo di
Renzi, detto zio in famiglia, affettuoso.
Si ride di Bertone che fa una donazione
al Bambino Gesù, l’ospedale del Vaticano, pretendendo che sia una gratuità e
non una riparazione – per le sconcezze che Francesca Immacolata Chaouqui per
conto del papa ha fatto scrivere. Ma non si dice la verità della storia: che il
Vaticano si deve disfare del Bambino Gesù, a favore della famiglia Miraglia, o
del gruppo Garofalo. Una “privatizzazione”
a cui Chaouqui lavorava – per conto di intermediari terzi.
Bertone ha già pagato caro la “privatizzazione”
a sconto del San Raffaele di Milano, struttura d’avanguardia, alla quale si era
opposto. La Procura di Milano ha espropriato gli ambienti vaticani raccolti
attorno a don Verzé con una procedura fasulla, a favore della famiglia Rotelli,
proprietaria pro tempore del “Corriere della sera”. Nella sanità, in effetti, ci
sono troppi soldi. Una mangiatoia non natalizia ma spudorata.
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