martedì 29 dicembre 2015

Ombre - 298

“Ho un appartamento ammobiliato, con cucina completa di tutto, due bagni e tre camere, non pago affitto, né elettricità né acqua…”. Questo è il sogno realizzato di Karima, terrorista francese dell’Is, moglie di uno dei kamikaze della strage di Parigi: lo confida alle amiche via facebook. Nella guerra civile in Siria, coi cadaveri accanto e le famiglie in fuga in cenci. Lavorando al jihad, alla guerra santa.

“Dure critiche all’Italia” in prima oggi sul “Corriere della sera da parte della Ue. Che poi si rivela essere tre economisti della Ue. Tre funzionari. Pensare che “Le Monde” pubblichi in prima pagina le dure critiche di tre funzionari alla Francia, o la “Frankfurter” alla Germania, invece è impensabile.

Con rinvii, sospensioni, e sospensioni di sospensioni, i giudici salvano il presidente della Regione Campania De Luca. I giudici napoletani. Lo salvano dalla legge Severino, altra legge napoletana, inflessibile. Come il giudice napoletano di Berlusconi in Cassazione. Poi si dice che a Napoli non c’è moralità.

Nessun dubbio che il Procuratore di Arezzo che (non) indaga su Banca Etruria sarebbe stato confermato dal Csm, con patenti di nobiltà: sono della stessa corrente dello stesso partito, Rossi, i commissari del Csm, Boschi e Renzi. Ma pensare che per molto meno – molti meno soldi e niente truffe - si è fatto a Roma Mafia Capitale.
Certo, Boschi non è Buzzi : delinquenti si nasce.

Santino di Federico Fubini sul “Corriere della sera” in onore di Marghrete Vestagen: la commissaria danese alla Concorrenza è madre di tre figli, lavora all’uncinetto, è religiosa, ed è inflessibile. Chissà come ci è arrivata lì, questa curiosità è rimasta insoddisfatta.

Vestager è inflessibile con le società americane, Google, Apple, Starbucks, Amazon. Anche con la russa Gazprom – ma, Fubini va integrato, non per il gasdotto Nord Stream, quello è tedesco anche se il gas è Gazprom. E quando ha tempo libero anche con le aziende italiane: la Fiat, l’Ilva e le banche. Esemplare.

Renzi fa un’elemosina a tutti nel 2016. Così dice, poi vedremo – i 500 euro ai diciottenni per andare al cinema, e votare Pd alle comunali, per esempio, non hanno smosso le folle. Curioso laurismo 2.0. A opera di un presidente del consiglio che ha quarant’anni ma parla e posa a bulletto.

Si fanno simulazioni sull’Italicum, apparentemente per dire che non garantisce la governabilità. Se Renzi non vince al primo turno, argomenta il sondaggista Pagnoncelli, al secondo perderebbe, contro Grillo o Berlusconi. E come? Accreditando a Berlusconi o a Grillo un 30 per cento al primo turno. Percentuale che i due nemmeno si sognano. Tutto per portare gli elettori Pd alle urne.

Piazza Navona, da sempre dopo l’Avvento piazza natalizia dei romani,  con le bancarelle del Natale e della Befana, un rito, è stata svuotata quest’anno d’imperio. Su sollecitazione delle cronache romane laicizzate, per non urtare i mussulmani, etc., il buon prefetto Tronca, buon credente, ci ha messo al loro posto quattro bancarelle da luna park, col tirassegno, a cui nessuno tira. I sacrestani meglio in sacrestia?

Fiorella Mannoia lancia un tweet: “Perché non vado al concertone di Capodanno a Roma?” Già, perché Mannoia non ci va? Il dibattito si accende. È stato il papa a non volerla. No, al papa non je po’ frega’ de meno. È stato Renzi. Sono i toscani che vogliono il monopolio, Renzi, Panariello, Pieraccioni, Conti. Magari è vero. Ma perché Mannoia deve andare al concerto di Capodanno a Roma, lei e non  gli altro cento o duecento nomi della canzone italiana?

Subito naturalmente interviene Grillo, per dire che Mannoia ci dev’essere. E l’opera si compie: al secondo giorno altre paginate. Mai Mannoia ha avuto tanta pubblicità, gratuita.

Ma non è finita, perché Fiorella ci ripensa e twitta: ma io al concertone non ci voglio andare. Terzo giorno di paginoni – che è oggi. E domani?

La matura dottoranda libica a Palermo che flirtava con l’Is ha una borsa dell’università della capitale sicula. Grazie alla quale spediva bonifici in patria, oltre a mantenersi in città. Poi dice che l’università italiana ha le pezze al sedere.

Il presidente della Repubblica ammonisce: “Tra le varie istituzioni si registra talvolta competizione e questo genera sfiducia”. Che si traduce: non disturbate il manovratore, l’accoppiata Renzi-Cantone - Renzi e la sua ombra.

Si pubblicano le relazioni di Banca d’Italia sulle banche fallite, e si scopre che i consiglieri d’amministrazione  che l’istituto ha chiesto di allontanare due anni fa sono stati riciclati ottimamente. Claudia Bugno, precaria della Pubblica Amministrazione, è stata nominata a Roma addirittura a capo della candidatura di Roma all’Olimpiade 2024.

“Panorama” conta venti carriere eccellenti tra i partecipanti alla Leopolda. Carriere non politiche: come minimo un posto in consiglio al’Eni, all’Enel, ovunque, con molti soldi, molto potere, e molto tempo libero.

Antonio Rossitto racconta su “Panorama” una storia che sembra inverosimile. Renzi ha avuto tre mutui a Firenze in pochi anni, per 800 mila euro. Di cui due sullo stesso immobile, che in Italia non si fa – le ipoteche di secondo e terzo grado, in uso negli Usa come leva finanziaria per speculazioni, viaggi, acquisti, sono state la mina della Grande Crisi, i mutui subprime.

Non è il solo miracolo. Renzi pagava tre rate mensili per complessivi 4.300 euro, con entrate, sue e della moglie fino al 2014, di 5.000 euro. Anche questo è eccezionale: nessuna banca dà un mutuo con rateo superiore alla metà delle entrate mensili.

Ma il miracolo fiorentino ha forse una spiegazione. I mutui sono con la stessa banca. Anche questa è un’eccezione, ma dirigente della banca, la Cassa di risparmio di Firenze, era un cugino primo del babbo di Renzi, detto zio in famiglia, affettuoso.

Si ride di Bertone che fa una donazione al Bambino Gesù, l’ospedale del Vaticano, pretendendo che sia una gratuità e non una riparazione – per le sconcezze che Francesca Immacolata Chaouqui per conto del papa ha fatto scrivere. Ma non si dice la verità della storia: che il Vaticano si deve disfare del Bambino Gesù, a favore della famiglia Miraglia, o del gruppo  Garofalo. Una “privatizzazione” a cui Chaouqui lavorava – per conto di intermediari terzi.

Bertone ha già pagato caro la “privatizzazione” a sconto del San Raffaele di Milano, struttura d’avanguardia, alla quale si era opposto. La Procura di Milano ha espropriato gli ambienti vaticani raccolti attorno a don Verzé con una procedura fasulla, a favore della famiglia Rotelli, proprietaria pro tempore del “Corriere della sera”. Nella sanità, in effetti, ci sono troppi soldi. Una mangiatoia non natalizia ma spudorata. 

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