Motu
proprio Renzi ha abolito la vigilanza della Consob sulle banche. Approfittando
della delibazione parlamentare del nuovo regolamento europeo sul salvataggio delle
banche, Bank Recovery and Resolution Directive. Non lo sapevano nemmeno, ora si
può sapere perché la Consob si deve difendere. Lo ha fatto col supporto di Padoan,
il ministro tecnico targato D’Alema, ma tant’è.
Renzi
ha diminuito i poteri della Consob perché il presidente Vegas è stato nominato
dal governo Berlusconi. Non per questo Vegas alla Consob non va bene, ma Renzi vuole
tutto per sé solo; Rai. Finmeccanica, Enel, Enel, se possibile ora la Banca d’Italia,
e le Autorità di vigilanza, soprattutto l’Energia e la Consob. Una concentrazione
ha attuato del sottogoverno mai vista. Mentre moltiplica le piccole elemosine
alla Lauro. Che avrebbero dovuto indignare i gruppi parlamentari, se ancora ci
fossero stati partiti, o una opposizione, compresa quella interna al Pd, il partito di Renzi. E le stesse Istituzioni: i presidenti delle Camere, la
presidenza della Repubblica. Un pigliatutto di un governo e di un presidente
del consiglio nemmeno eletti.
Alla
Leopolda si vola alto perché sono chiacchiere. Di fatto il laurismo impera,
trasbordando con le una tantum perfino nel ridicolo. Una card da 500 euro ai diciottenni per andare al cinema, e ai
concerti. Una da mille a chi, al conservatorio, vuole acquistare uno strumento
nuovo. O nell’insolenza. Un premio a chi installa al portone la videosorveglianza.
E un aumento di 80 euro mensili ai poliziotti, mentre nega, per l’ennesima
volta, il rinnovo del contratto agli statali.
Senza
contare il profumo di corruzione: la videosorveglianza è amo d’affari molto democristiano.
Mentre, dissolte le Autorità, abbiamo il mercato più selvaggio, nel senso
etimologico della parola: una selva truffaldina di tariffe telefoniche,
elettriche, metanifere.
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