Sentenze
irrituali e anche illegali, quella dell’assassinio di Garlasco dopo quella di
Perugia (ma anche la sentenza Berlusconi, e altre minori, troppe), confermano nella
Cassazione un aeropago autoreferente – oltre che onusto di privilegi materiali.
Di giudici arbitrari. Quando non felloni, di logge, partiti, cordate - le ombre
sono consisterti specie nel caso di Perugia, influenzatissimo dall’avvocato
Pina Bongiorno e dai suoi referenti culturali e politici.
Una
Cassazione che entra nel merito invece che nella forma, come dovrebbe. E che
nel merito non condanna- assolve per dati certi, univoci e concordanti, ma a
proprio insindacabile giudizio.
Questo
arbitrio si produce nel silenzio della magistratura. Che in questa Cassazione evidentemente
si identifica. E degli organi di controllo, il Csm e la presidenza della Repubblica.
Nessun commento:
Posta un commento