Roma senza papa è profezia d’autore che non si è avverata. Roma ha ben
un papa, anche se venuto dalla fine del mondo. Che l’ha incarognita in
due anni all’inverosimile. In parte, non in tutto - non tutto a Roma può il
papa. Ma molto.
A Roma il papa Bergoglio rimprovera periodicamente ogni pestilenza, che
però lui stesso diffonde. Uno che forse non ha capito, o forse capisce troppo. Nessun papa ha
rimproverato a Roma tutti i mali del mondo – a che fine? Nessun papa ha
licenziato un sindaco. Uno che si professava credente e praticante, ma aveva
avallato i matrimoni omosessuali. E gli affari, che questo papato perpetua, in
linea con l’ultimo periodo, debole, di papa Ratzinger?
È questa la vera pestilenza di Roma – Mafia Capitale è una briciola: la corruzione è, all’80, al 90 per cento?, nella
sanità e l’edilizia degli speculatori. I conventi romani trasformati in mostruosità
abitative, con licenze chiavi in mano agli speculatori, che si portano acquirenti
o affittuari (leasing novantennale). Secondo un modulo uguale in diecine,
ormai, di casi: subito si abbattono gli alberi, i vicini protestano, i vigili fermano
i lavori, ma tutto è in ordine, il Vicariato fa le cose per bene, i lavori
riprendono, e le cubature si moltiplicano, in ampiezza e altezza, ben oltre il
20 per cento della licenza berlusconiana.
Della sanità la corruzione è incalcolabile, della sanità privata
convenzionata. Col debole Ratzinger si sono presi il San Raffaele di Milano e avevano
puntato l’Idi e il Fatebenefratelli a Roma. Con Bergoglio insistono sul
Fatebenefratelli e puntano il Bambino Gesù. Questo si è fatto e si fa menando
fendenti in curia. Che Bergoglio ha agevolato – innocente? Basterebbe l’“invenzione
“di Bertone, il cardinale segretario di Stato che fece diga contro l’assalto affarista,
perdendo a Milano, vincendo a Roma. Bisognava eliminarlo e ha provveduto Francesca
Immacolata Chaouqui, con dossier e libri inventati, una spregiudicata imposta
dal papa.
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