venerdì 22 gennaio 2016

Il diritto e il torto di Banca Etruria

Non c’è opposizione e quindi non c’è delitto, ma quante illegalità si accumulano nel pasticcio Banca Etruria. Un qualsiasi altro governo, anche l’inattaccabile presidenza americana, ne sarebbe stato travolto.
Si è proceduto a un’inchiesta penale sul dissesto solo dopo la presentazione un mese e mezzo fa di un esposto di un’associazione di consumatori, il Codacons. Sembra inaudito, ma è così.
Si è disposto il rimborso selettivo (arbitrale) dei risparmiatori in modo incostituzionale e quindi illegale. Senza che nessuna istituzione, la Consulta e il Capo dello Stato, che interina le leggi, abbia manifestato alcuna riserva. 
I cento milioni per i risarcimenti votati dal governo copriranno solo una piccola parte degli aventi diritto. E gli altri? 
E con che criteri saranno decisi gli arbitrati? A favore dei “più poveri”? Non si può. 
E le migliaia di cause degli esclusi dall’arbitrato? Che a questo punto potranno indirizzarsi contro il governo e non più contro le banche ormai fallite. 

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