venerdì 15 gennaio 2016

Juncker verso l’uscita

Stupefacente è lo stupefatto Juncker che dà addosso a Renzi e all’Italia. Non è stata presa bene a Bruxelles e a Berlino l’uscita antitaliana del presidente della Commissione europea. Ufficialmente perché un presidente della Commissione non ha mai litigato e non deve litigare con un paese membro, che è comunque rispettabile. In realtà per altre sostanziose ragioni, che non si dicono ma si sanno, e si sommano in una: Juncker è un servo sciocco. Che ha solo ottenuto l’effetto di avallare, avversandole polemicamente, le riserve italiane.Ingigantendo il ruolo di Renzi, rianimando il partito Socialista e Progressista.
Le ragioni che non si dicono sono anch’esse sostanzialmente una: Juncker, nominalmente super partes, è il terminale unitario dei Popolari, dei democristiani europei. E per loro della Cdu tedesca. E per essa di Angela Merkel. Che non ha nessuna voglia di polemizzare, e anzi ritiene le prese di posizione distinte una cattiva politica.
Le riserve italiane, molteplici, non sono infondate – forse questo spiega il nervosismo di Juncker.
1) Emigrazione. L’accordo per la ripartizione degli immigrati mai attuato. Mentre si danno alla Turchia, subito, ben tre miliardi per i profughi.
2) Turchia. L’apertura di credito improvvisa alla Turchia, nel momento di massima involuzione democratica, con centinaia di arresti di giornalisti e politici di opposizione. Una svolta decisa autonomamente dal cancellerete tedesco Angel Merkel, avallata da Bruxelles ex post senza riserve. . 3) Bilancio. Eccessiva rigidezza, e favoritismi, nei controlli della politiche di bilancio: all’Italia si contesta un incremento dello 0,4 per cento del rapporto deficit\pil, dall’1,8 al 2,2 per cento, mentre alla Francia si autorizza uno sforamento del tetto del 3 per cento, fino al 4 per cento.
L’aiuto straordinario alla Turchia, tre miliardi, accollato ai bilanci nazionali invece che a quello europeo, per mettere in difficoltà i più deboli.
4) Banche. Eccessiva rigidezza, e favoritismi, anche per le banche. I salvataggi bancari all’Italia impediti per poche centinaia di milioni, alla Germania consentiti per alcuni miliardi.

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