Bce sta per Banca centrale europea ma potrebbe
dirsiCanca centrale dell’esproprio, del risparmio. Dei correntisti e dei piccoli
azionisti delle stesse banche, di cui è naturale fidarsi.
Un terremoto in zona non sismica, si
fatica a prenderne coscienza, ma più che manifesto, tanti sono i danni che ha
provocato: le banche sono sotto attacco da quando la vigilanza è passata alla
Bce.
L’attacco alle banche italiane di questa
settimana è partito da Francoforte. Questo è un fatto. In parte anche
dichiarato. Da parte della Vigilanza della Bce, il suo organismo
più sensibile e discreto. Come già con gli stress test sbandierati, ora col
censimento degli insoluti.
Operazione pulizia, si dice. Ma perché con
alcune banche e non con tutte? Con alcune anzi di più e con più cattiveria che
con altre? E perché gli annunci: un’autorità monetaria non è tenuta alla
discrezione? No, è speculazione.
L’attacco sulle banche italiane a Milano ha
anche altre cause, ma Francoforte è determinante. Il Monte dei Paschi è stato
affondato non quando era in miseria – allora al vigilanza non era Bce – ma da quando
la Bce si è presa la vigilanza, mentre cioè la banca è rientrata rapidamente in
bonis: capitale azzerato, o quasi, e se crolla Mps…
Le indiscrezioni, le insinuazioni, i preannunci
cifrati non si contano più. Nel quadro di una presunta politica della
trasparenza che invece è una vera e propria aggressione. Se non è stupidaggine.
I soggetti nel mercato sono trasparenti? La trasparenza è uguale per tutti? La
trasparenza è neutra?
Si fatica a crederlo, ma la verità è
squadernata: la Bce è in mano a gente delle banche d’affari e dei fondi.
Nessun commento:
Posta un commento