“Autoritratto
d’artista” a tutto tondo. L’autoritratto no, l’uomo non pretende molto di sé,
calvinista svizzero. Ma l’artista sì: incisore, illustratore, scultore, critico,
romanziere, pittore classificato nabis, noto per i nudi erotici ma reputato
quasi un asceta.
Questo
omaggio di Marco Alessandrini raggruppa scritti
privati, note di diario, lettere, e articoli, che fanno di Vallotton un artista estremamente
presente e riservato. Partecipe e retrattile. Di ogni causa e diffidente. Entusiasta
e disincantato: “La natura? Le idee? Si fa quel che si può. Dal momento che le
più grandi idee sono piccole, bisogna recarsi spesso in campagna, guardare l’acqua
scorrere sotto i ponti, e amoreggiare sul divano con qualche bella donna”.
L’artista-artista come tutto e niente: la passione chiusa in se stessa si divora, si spegne.
Félix Vallotton,
Vedo vivere, non vivo, I quaderni di via del Vento, pp. 37, ill,, € 4
L’artista-artista come tutto e niente: la passione chiusa in se stessa si divora, si spegne.
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