Non finisce di stupire la Germania del dopo Capodanno. Per l’incuria, l’inefficienza,
e la superficialità. Dell’apparato
repressivo, polizie e giudici, e dei governi: nazionale, dei Länder,
delle città coinvolte. E per le censure e autocensure. Si sapeva subito,
giorno 1, chi e come era stato molestato. Ma si è prima ridotto il numero a pochi
casi, mentre si sapeva già che erano moltissimi di più. E ancora si discute
cosa fare, in flagranza, quasi, di reato.
Questo colpisce, la sospensione del diritto. E lo scontro tanto
evidente di due culture. Quella tedesca che si inibisce qualsiasi forma di nazionalismo
come un fatto di razzismo. E quella di folle sterminate di finti profughi che
si arrogano l’accoglienza come un diritto, e quindi il diritto concepiscono come
prepotenza.
Dell’inefficienza tedesca la sorpresa non è nuova – non è questione di
inefficienza manifatturiera o commerciale, ma di opinione e politica. Si
pensava superata. La prima Repubblica Federale, quella di Bonn, era agile e
reattiva, come tutti. Con la riunificazione è tornata la Germania di sempre,
torpida: Ora tutta in un verso, ora nel verso opposto – tutta rossa tra le due
guerre, poi tutta nera e nerissima.
Nessun commento:
Posta un commento