mercoledì 13 gennaio 2016

Lo scandalo è lo scandalo stesso

Uno schieramento compatto dell’apparato repressivo ha prodotto un piccolo scandalo. Un abuso edilizio, non dei maggiori e ancora sanabile, e un ricatto di paese su questo abuso. A opera di un concorrente politico, se non è un informatore o un provocatore – se effettivamente è un camorrista, perché non è stato, e non è, arrestato? Su questo si è eretto un castello incedibile di accuse: dalla camorra all’omessa denuncia della camorra.
I moralisti, come è prassi, usano parole importanti, la questione morale, etc. Senza celare il ridicolo della cosa. Tutto questo però è molto napoletano, della giustizia napoletana, tricche e ballacche, di Piedigrotta, dei tuoni, fulmini e saette, ma non senza conseguenze, e anzi sempre pericoloso.
A Quarto, inoltre, si è lavorato con un apparato imponente di intercettazioni, indiscrezioni, anticipazioni, trascrizioni selettive. A opera del Ros dei Carabinieri, organismo iperpoliticizzato. E del solito destra-sinistra della giustizia politica, il giudice di destra (Woodcock) che persegue e stronca i 5 Stelle con i media saldamente Pd – “l’Unità”, la Rai, Sky, i maggiori quotidiani.  
Lo scandalo di Quarto è lo scandalo stesso. Si sa che le amministrazioni 5 Stelle sono sorvegliate speciali, intercettate sempre e appena possibile inquisite. Napoli è stata più brava che Livorno, o Parma, ma di che segno è la bravura? Non c’è altra camorra a Napoli, dove pure si ammazzano ogni giorno.

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