Le previsioni sono che nelle
elezioni regionali fra due mesi torneranno i Liberali, rubando voti alla Cdu, e
la Spd, il partito socialdemocratico incrementerà i voti a scapito di Linke, l’estrema
sinistra. I sondaggi ora premiano
Alernative für Deutschland, il partito
euroscettico nato due anni fa, col 14 per cento delle propensioni di voto, ma i
tedeschi hanno sempre vota poi di fatto per l’usato sicuro. Rafforzandosi localmente, i socialdemocratici indebolirebbero indirettamente
Angela Merkel nel governo centrale, da essa oggi saldamente dominato nella Grande
Coalizione.
Si vota a marzo in due Länder
importanti, Renania Palatinato (4 milioni) e Baden Wurtenmberg (10
milioni), e nella Sassonia-Anhalt (2 milioni). L’obiettivo della Cdu era di
riconquistare il Baden, un grande Land da essa tradizionalmente controllato ma
ora governato da una coalizione Verde-Spd. E potrebbe non farcela. Anche la
Renania dovebbe restare a guida Spd. A settembre si vota a Berlino, da sempre
socialdemocratica, e nel Meclemburgo (1,6 milioni di abitanti). Dove la Cdu non
si aspettava ribaltoni, e prevedibilmente non li otterrà.
Si
va al voto con la questione immigrati aperta, e i sondaggi danno Angela Merkel
in calo di popolarità. Così come, peraltro, il suo vice, Sigmar Gabriel, che
della Spd è il presidente. Ma il primissimo nei sondaggi, meglio ancora dell’amato
presidente Gauck, è Frank-Walter Steinmeier, ministro degli Esteri
socialdemocratico.
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