sabato 2 gennaio 2016

Sunniti contro tutti

Si va da “Sarajevo” a “Sarajevo” in casa sunnita: prima la Turchia abbatte un aereo russo, ora l’Arabia Saudita giustizia l’imam sciita. Da incidente a incidente dal potenziale letale: i governi sunniti moltiplicano le provocazioni – tutto ciò avviene dopo che hanno creato e armato l’Is che imperversa in Iraq e in Siria. Non per un disegno imperialistico, ma proprio come a Sarajevo; per difendersi provocando. Non difendersi da un’aggressione, ma aggredire per una propria buona ragione: la difesa del regime dal terrorismo interno, che è sunnita – sono di sunniti 44 delle 47 esecuzioni capitali dell’annuncio. .
Lo sceicco Al-Nimr è stato condannato in base a un processo che l’Onu e Amnesty hanno giudicato illegale. E viene giustiziato non per fatti di sangue o di terrorismo: probabilmente per “compensare” il gran numero di condanne di sunniti per terrorismo. Ma la sua decapitazione non mancherà di suscitare reazioni in Arabia Saudita, dove la comunità sciita è ampia nella regione orientale, quella petrolifera, e nel finitimo Bahrein, dove costituisce probabilmente la maggioranza della popolazione ma non ha diritti. E ha già suscitato la reazione dell’Iran, con attacchi subito alle sedi diplomatiche saudite, ma che potrebbe travalicare nella rappresaglia militare.

Che il radicalismo islamico di tipo terrorista possa fare breccia in Arabia Saudita è da escludere. Diverso è il problema internazionale: Iran e Arabia Saudita si confrontano da quasi mezzo secolo. Da ultimo anche con gli eserciti, nello Yemen, seppure non a contatto diretto. La tensione acuta tra i due paesi senza nessun motivo ragionevole è parte cospicua della elevata volatilità della regione. Ed è la causa principale della lenta, poco efficace, reazione all’Is in Iraq e in Siria. Tra i paesi leader delle due confessioni islamiche maggiori e reciprocamente ostili, che si apprestano a diventare potenze nucleari. L’Iran al termine dell’accordo decennale sottoscritto con gli Usa, l’Arabia Saudita per procura, potendo disporre della bomba pakistana. 

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