venerdì 15 gennaio 2016

Tornano in gara in Europa i socialisti

In gioco non è Juncker – non conta niente – ma il predominio dei Popolari nella Ue. E per essi della loro leader riconosciuta Angela Merkel. Che in questo terzo mandato alla cancelleria ha accentuato l’impronta cristiano-democratica della sua leadership, mentre prima era di tutte le cause e di tutti i partiti, anche liberale, verde (out le centrali nucleari) e socialdemocratica.  
C’era già stato qualche voce isolata di disagio, in seno al Parlamento, per la conduzione troppo “confessionale” dell’esecutivo europeo. Ma forse il dissenso socialista e progressista è più ampio, e Juncker nervosamente ne ha dato atto. L’Ue è retta da una sorta di Grande Coalizione all’uso tedesco, ma la parte minoritaria, ne è sempre meno contenta. I sondaggi tedeschi che danno in calo Angela Merkel potrebbe averli spronati a differenziarsi. Si spiegherebbe in questo senso anche la campagna “antitedesca” di Renzi, che rappresenta la forza maggiore dei Socialisti Progressisti a Strasburgo

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