“Un’autostrada della jihad
tra Grozny e Aleppo”. È questa accusa alla base della sfida di Putin alla
Turchia, che quella “autostrada” avrebbe favorito e anzi creato. L’abbattimento
del Sukhoi russo non è un incidente, ma il primo atto aperto di una schermaglia
sotterranea sempre più dura tra le due potenze finitime.
Il contrabbando del petrolio siriano da parte dell’Is, favorito se non
organizzato dal governo turco, sarebbe la fonte di finanziamento maggiore del’estremismo
sunnita in Cecenia. Che evidentemente si sta ricaricando.
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