Giambattista e
Giandomenico Tiepolo hanno una serie interminabile di affreschi, quadri,
disegni, schizzi, album su Pulcinella. Oggi non sarebbe possibile.
Si marcia uniti, in famiglia. Non tanto
nella buona sorte quanto nella cattiva, per condividere gi errori e le sventure
degli altri. È sempre stato così, la distruzione di Troia ebbe luogo non a
causa di Elena ma perché Ettore, l’uomo giusto, volle aiutare il fratello
Paride, che Elena aveva rapito. E per l’invidia degli dei, Atena contro
Afrodite.
L’hegelismo meridionale ha dato
all’Italia una cultura europea. Il Nord ha dato il fascismo. E Gobetti. Che per
andare indietro a fare a Torino il
giovane hegeliano prima di Napoli, s’imbatte nel positivismo e scopre Cattaneo,
l’insegnante delle tecniche.
Non come il Nord, ma anche il Sud a
volte è ferino: per la mancanza radicale di libertà. Il Sud non è tanto quello non
affrancato dal bisogno quanto quello dipendente dalla violenza: è al primo
stadio, Vico direbbe, del passaggio verso la libertà.
Se la provincia fa il carattere.
Grado non è Jesolo, con la quale pure compartisce la laguna: le
due cittadine sono due mondi totalmente diversi. Perché Grado è friulana, o
giuliana, e Jesolo è veneta, cioè di diverse autorità regionali? O si prendano
i napoletani,
sempre indulgenti con se stessi. Mentre a Caserta, pochi chilometri, è un altro
mondo, non compiaciuto – e comunque disprezzato dai napoletani, senza reazione
dei casertani. O, lungo la Cassia, i due mondi totalmente diversi tra il senese
e il viterbese. O i due mondi sovrapposti ed estranei, anche remoti l’uno
dall’altro, di Lucca e di Massa Carrara..
Ogni città, ogni paese, dice Norbert Elias,
separato dal vicino per un qualsiasi evento, anche amministrativo, finisce per
avere una sua “configurazione”, un sistema di interrelazioni specifico o
“chiuso”, che cristallizza nel tempo in comportamenti e mentalità. Questi
nuclei, “configurati”, si identificano nella rete di cui sono parte, etnica,
storica, linguistica, dice il sociologo. E evidentemente anche amministrativa –
politica, di governo. Ed ecco che basta un semplice tratto sulla carta per
segnare differenze vistose.
Si può farne il riscontro lungo l’autostrada.
Stessi luoghi, stesse popolazioni siano divisi amministrativamente: dopo
qualche decennio, la diversa gestione politica cambia anche i connotati. È la
forza della politica - dell’azione,
dell’attività.
Si segua la statale 116 Ionica e a un certo
punto, prima dei segnali, si avverte un cambiamento. La stessa strada non ha
più buche, ha l’asfalto liscio e la barra continua bianca ai bordi e al centro.
Perché si è lasciata la Calabria e si è entrati in Basilicata. Le stesse
popolazioni, le stesse famiglie probabilmente, hanno una diversa sensibilità da
un lato e dall’altri della provincia, tra Cosenza, che pure in Calabria è bene
amministrata, e Potenza. Ecco
come nasce il Sud, col malgoverno.
Com’eravamo
21 ottobre 2006:
“I sindacati portano a Foggia venti o
trentamila manifestanti contro lo sfruttamento del lavoro immigrato. Al Sud e
non al Nord, o al Centro? Dove gli immigrati sono molto più numerosi oltre che
sfruttati?
“In Puglia, si dice, c’è il caporalato.
Perché, nel Veneto non c’è?”
Sudismi\sadismi
Gioacchino Criaco assicura di sapere,
nel suo ultimo romanzo, “Saltozoppo”, per via di nonno, che “i contadini
affamati” in Calabria mangiano “i cani, e anche i gatti. Qualche volta persino
i topi. (Il nonno) diceva che gli uomini fanno cose terribili quando hanno
padroni spietati”. Se non che i calabresi possono essere spietati, ricchi e poveri,
ma non hanno padroni, sono anarcoidi per costituzione.
Non si sono mai mangiati topi in
Calabria, né animali domestici. Negli anni del nonno di Criaco, anzi,
1940-1950, era un bengodi: si mangiava senza limitazioni, e senza borsa nera.
Su mezza pagina un fumoso
articolo a doppia firma (doppia confusione?) di traffici illegali nel
Mediterraneo, non si da dove a dove, né di che. Sì, droga, armi profughi,
probabilmente anche organi umani, c’è tutto, ma così per dire. Non importa, la mezza
pagina serve al “Corriere della sera” per una vistosa cartina del Mediterraneo
in cui è segnato in evidenza il porto container di Gioia Tauro. Gli è proprio
indigesto.
Non si può dire
razzismo, il “Corriere della sera” è diretto da un napoletano. Oppure sì,
l’odio-di-sé è funzionale al razzismo?
Gli unici traffici
sospetti che l’articolo denuncia sono quelli ”segnalati dall’Ais” (Associazione
Italiana di Sommelier? Associazione Italiana di Sociologia? Automatc Identification
System? Probabilmente è l’Aise, i servizi segreti italiani): “L’Ais ha
segnalato nel capoluogo ligure 7 casi sospetti, 5 riguardanti munizioni e 2
profughi”. Allora, sarà che Gioia Tauro è diventata “capoluogo ligure” al posto
di Genova.
Però, quanta ignoranza
a Milano.
Discolpa
Essendo solo un
italiano del Sud
Da trattare perciò con
diffidenza
Tanto più che non
sembro del Sud
Il che la cosa rende
più sospetta
Al punto che a volte
pur mi confondo
Se in Germania mi
prendono (a esempio)
Per francese, e in
Francia invece per tedesco
È per questo, per non
pestarmi i piedi,
che evito il Nord, dal
muro di Ancona in su.
leuzzi@antiit.eu
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