Una
mantide vittima, forse anche innocente. Plot tragico, ma volto alla maniera di
Prevost (“Les démi-vierges”, “Les don Juanes”), pornosoft di costume, anzi alla
Umberto Notari. Camilleri va di fretta, stampellandosi col “Santuario” di
Faulkner - ci prende in giro ? – e col caso Casati, tanto più drammatico in
cronaca. Poi da ultimo – redazionalmente? – col Minotauro, Teseo, e il
labirinto, lei chiamandosi Arianna.
Andrea
Camilleri, Il tuttomio, Momdadori,
pp. 147, ril., € 9,90
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