lunedì 15 febbraio 2016

Chi ci protegge da Mafia Capitale

Villa Pamphili, la più grande e frequentata di Roma, ha una ventina di strutture architettoniche fatiscenti per incuria. Una di esse, in concessione, dopo due anni di procedure, per usi commerciali e culturali, è stata chiusa subito dopo l’avviamento dai vigili. Per questo motivo: le attività commerciali erano preponderanti su quelle culturali. Troppi caffè.
Nessuno ci crede, a questa motivazione, ma a torto: la richiesta di mazzette si sa che a Roma è proibita. Da parte dei vigili, poi.
Quello di Villa Pamphili è l’unico esercizio commerciale chiuso dai vigili dacché ce n’è memoria. Con altri ci hanno tentato ma la chiusura si è arenata nelle procedure. Bisogna felicitarsi con i vigili, nel caso di Villa Pamphili, oppure le cooperative hanno più problemi nelle procedure?
Nell’esercizio chiuso a Villa Pamphili le cooperative affermano di avere speso 300 mila euro per riadattare il casale fatiscente. Ma se anche ci avessero speso un decimo, un bel pungo in un occhio hanno ricevuto. Per non dire delle famiglie con bambini. Consentivano pure di prendere il caffè seduti in giardino senza pagare il supplemento “servizio”. Uno spreco, un lusso, bisogna essere severi.

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