Si è sparsa la fama che a Roma il prefetto
Tronca combatte Affittopoli. No, la pratica è, come sempre da trenta o quaranta
anni, agli inizi: al censimento degli stabili del Comune. Niente sfratti, niente
pignoramenti, niente disdette di contratti di favore. Si fa rumore per non
fare.
Il Policlinico dell’università La Sapienza rinvia
molti interventi chirurgici per carenza di graffette, ha la radioterapia fuori
uso e non è in condizione di ripararla, e così due tac su tre. È “il più grande
ospedale d’Italia, uno dei più grandi al mondo”, con code di attesa che ne
farebbero una miniera in mani appena decenti.
Seimila casali sono in vendita tra Firenze e
Siena lungo la Chiantigiana. Effetto delle tasse di Monti: i paesi e la
campagna si svuotano in Italia, per la prima volta dopo le invasioni dei barbari.
È invalso anche a Roma, dopo la Toscana, l’uso
di piazzare i controlli di velocità su strada a ridosso del segnale che riduce
la velocità e\o a ridosso del segnale stradale di indicazione del controllo
stesso. Eludendo in entrambi i casi la legge. Che nel secondo si configura in
modo preciso: “Le postazioni
di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità devono
essere preventivamente segnalate e ben visibili, ricorrendo all’impiego
di cartelli o di dispositivi di segnalazione luminosi”. Ma è inutile fare
ricorso al prefetto Gabrielli.
È inutile fare ricorso in genere al prefetto avverso gli atti
amministrativi discrezionali, per esempio le multe stradali. Il ricorso verrà
rigettato automaticamente, senza motivazione.
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