Cairo è invasa da inviati e agenti italiani,
ma la verità arriva solo sul “New York Times”, da un giornalista che si è fatto
spiegare la verità sull’assassinio, sotto tortura, di Giulio Regeni. Senza
speciali poteri o trucchi: interrogando le fonti egiziane, a partire da quelle
ufficiali.
Il fatto non è episodico. Non è il
primo caso in cui i giornali di opinione non italiani sanno dell’Italia più dei
giornali italiani – che spesso magari ne sanno molto di più ma tacciono o
distorcono. Segna un limite che è diventato grave. Per l’industria
giornalistica stessa, che non dà affidamento. E perché non c’è democrazia senza
informazione vera. Libera non vuole dire nulla, siamo tutti liberi oggi, di
finire male: l’informazione si vuole ragionata, intelligente. Magari anche
lavorata, un poco.
tologia.
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