mercoledì 3 febbraio 2016

Il monaco al bordello

Pasquale Di Palmo resuscita Huysmans. Vecchia gloria poi dimenticata, il creatore di Des Esseintes nell’estenuato “À rebours”, a ritroso o controcorrente (tradotto in inglese “Against Nature”, contro natura): l’esteta decadente, mezzo satiro e mezzo monaco, fra droghe distillate e fantasmi carnali, modello di tre-quattro generazioni di adolescenti, l’ultima ancora vivente - a partire da Oscar Wilde, e incluso D’Annunzio benché già adulto. Dopo essere stato naturalista, membro fondatore del gruppo di Médan, con Zola, Maupassant (cui è dedicato uno degli scritti del volumetto), e in parte i Goncourt (idem).
Huysmans finirà monacale, come era nella natura ambivalente di Des Esseintes, tra una vita di don Bosco e una rivendicazione dei miracoli, “Le folle di Lourdes”. Ma aveva vena complessa di scrittore, attento a un fraseggio sempre in vario modo accattivante. E antenne aperte sulle pieghe della realtà e la sensibilità: il satanismo e l’immaginazione (farà in tempo a essere un’icona del surrealismo prima di finire bigotto), oltre al naturalismo e all’estetismo  Più ironico (distaccato) che impegnato. E con un senso acuto – eccitante e colpevole – del peccato.
Queste prose brevi, tratte dai “Crocquis parisiens”, non tradotti, sono l’altra faccia del minuto quotidiano (“Il mercante di marroni”, “Il parrucchiere”), l’immaginazione in fuga (“L’ossessione”), la deriva lasciva che più spesso lo accompagna: “L’ascella” e “La secca” sugli afrori e i turgori della parigina, “La venditrice ambulante” e “La lavandaia” sull’attrazione-repulsione del puttanesimo, “Damiens” sulla sua propria incapacità di altri amori che mercenari.
Damiens è l’attentatore di Luigi XV – “quell’uomo che aveva così puerilmente tentato di sopprimere con una  punta di temperino un re” -  finito squartato vivo. Lo scrittore si vede riflesso, “spaventoso spettacolo”, sul letto seminudo dopo l’atto, come Damiens in un’incisione intravista in una vetrina, del momento prima dell’esecuzione. Lui stesso, “attraverso quattro diverse riflessioni, squartato in qualche modo”: per la “bassa concupiscenza”, per la “disillusione immediata del desiderio”, per “il rimorso penitenziale dei soldi versati”, per lo “sgomento espiatroe che lasciano, una volta commessi, i fraudolenti misfatti dei sensi”. Il monaco al bordello.
Joris-Karl Huysmans, L’ossessione, Via del Vento, pp. 33 € 4

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