martedì 23 febbraio 2016

Il regalo di Berlusconi al “Corriere della sera”

Con Bompiani e Marsilio, dopo Adelphi, fuori dal perimetro Rcs, la Mondazzoli di cui Milano si finge scandalizzata si mostra per quello che si sapeva essere: un regalo di Berlusconi a Rcs, che salvasse i conti del gruppo nel 2015 e quest’anno. Cioè consentisse ai soci di evitare l’ennesimo aumento di capitale in perdita – per l’anno venturo Dio provvederà, cioè, si spera, il rilancio dei giornali via web, tutto introiti e niente spese, come il “New York Times” e il “Financial Times”. Dopo l’operazione avevano già spuntato, subito, le frecce i supercritici di Berlusconi, l’ineffabile Della Valle – che in cambio è di casa al Tg 5 – con Bazoli, e anche Elkann e la sua “Stampa”. Naturalmente per caso.
Berlusconi ha acquistato solo il marchio Rizzoli. Cioè Pansa, che forse però lascerà Mondadori, e Alberto Angela. Con la Bur, che però è un doppione degli Oscar.
Il regalo a che pro? Con 127,5 milioni, cifra enorme per un catalogo di libri inutile, si può anche opinare che Berlusconi si sia comprata la benevolenza del “Corriere della sera” e della “Gazzetta dello Sport”, o comunque la non belligeranza. Non tanto per la politica quanto per gli affari: la sua entrata in Telecom Italia, via Premium e Vivendi, e perché no con migliore posizione in Mediobanca. 
È così, ma non è una colpa né un peccato, semmai un atto di affrancamento dei due quotidiani dalle dirigenze vecchio Pci. In armonia, certo, col patto del Nazareno.

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