lunedì 8 febbraio 2016

L’intollerabile politica estera e di difesa europea

Si chiudono le frontiere interne per non adottare una politica estera e d difesa. Per la quale c’è un titolare, un Mr. Pesc, politica estera e di sicurezza comune, con un’organizzazione volumnose e un cospicuo bilancio, anzi una Mrs., Federica Mogherini, la quale però è un pesce fuor d’acqua, Mrs. Scacciapensieri..
La fine di Schengen non è un paradosso, ma l’esito di una politica: quella di non avere politica, un’Europa attrice nei contesti internazionali. Non negli affari monetari e commerciali – la globalizzazione è nata e si gestisce tra gli Usa e la Cina. Non nella diplomazia continentale e nei fatti bellici. Non, da tempo, nel grande bacino di tensioni di ogni tipo che è il Mediterraneo meridionale. Come pure nell’Ucraina, o a suo tempo nella Jugoslavia.
Per affrontare l’emergenza immigrazione non sarebbe necessario uno sfoggio di potenza: basterebbe un minimo di coesione e iniziativa. Ma il livello politico europeo, o delle mentalità dominanti, e la capacità di iniziativa approssimano il nulla, al netto delle insopportabili chiacchiere, al vertice e alla base.

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